Mettendo ordine alle sue vecchie partiture, Javier Girotto ha ritrovato della musica scritta oltre un decennio fa e ancora inedita: una musica muscolare, energica fino al parossismo, appassionata e terzomondista. Sorpreso dalla sua freschezza e attualità ha deciso di condividerla con una nuova generazione di musicisti, tra i più talentuosi del proprio strumento, porgendola loro come la propria eredità artistica. Così nasce il progetto “Legacy”, una nuova produzione della Fondazione Musica per Roma che sarà incisa e pubblicata per la Parco della Musica Records nell’ambito della rassegna Recording Studio che permette al pubblico di assistere alle registrazioni live dei dischi dell’etichetta della Fondazione.
Javier Girotto a 19 anni vince una borsa di studio del Berklee College of Music, dove si diploma in Professional Music “Cum Magna Laude”. I quattro anni statunitensi sono proficui, un periodo in cui ha approfondito gli studi di composizione e arrangiamento e di sassofono e improvvisazione con maestri del calibro di Joseph Viola, George Garzone, Hall Crook e Jerry Bergonzi, imparando poi, “il mestiere”, suonando con Danilo Perez, George Garzone, Hall Crook, Bob Moses, Herb Pomeroy e tanti altri musicisti da cui ha raccolto una scintilla della loro esperienza. L’avventura italiana di Javier Girotto inizia a 25 anni, decidendo in breve tempo, di iniziare in questa nazione la sua carriera professionale. Alterna la collaborazione con gruppi di musica commerciale, latina, con la formazione di diversi gruppi jazz, con cui comincia la sua indefessa attività di compositore e arrangiatore. La sua prima formazione romana è “Tercer Mundo”, insieme ad Horacio “El Negro” Hernandez, sui binari del latin jazz, seguito dai “Six Sax”, un quartetto di saxofoni, con basso e batteria, composto da Rosario Giuliani e Tony Germani all’alto, Gianni Savelli al tenore, Javier al baritono, Marco Siniscalco al basso e Pietro Iodice alla batteria, col quale incide il suo primo cd “Homenaje” nel 1995 con special guest Bob Mintzer e Randy Brecker. In questo stesso periodo nasce il gruppo per il quale i sax soprano e baritono di Girotto sono maggiormente conosciuti, Aires Tango, con Alessandro Gwis al pianoforte, Marco Siniscalco al basso e Michele Rabbia alla batteria e percussioni, in un connubio delle ragioni del tango con quelle del jazz che, partendo dal piacere legato all’ascolto degli stilemi della musica argentina, rassicura l’ascoltatore nell’affrontare le “rapide” della “diversità” dei suoi soli. Con Aires Tango incide ben 10 dischi e nel 2009 festeggiano 15 anni di vita con il loro disco “10/15” (appunto per indicare 10° disco e 15 anni di vita del gruppo) pubblicato dalla Parco della Musica Records.
Take Five è la rassegna che presenta le produzioni originali prodotte dai nuovi Centri di Produzione Musica dedicati al jazz e sostenuti dal Ministero della Cultura.
Il programma potrebbe subire variazioni