Musica di Leoš Janáček
Opera in tre atti su libretto del compositore tratto dal dramma Její pastorkyňa di Gabriella Preissová
Prima rappresentazione assoluta Teatro Nazionale, Brno,
21 gennaio 1904
Prima rappresentazione al Teatro Costanzi
17 aprile 1952
Progetto triennale in collaborazione con Royal Opera House di Londra
Sullo sfondo di una chiusa comunità rurale, due donne lottano per realizzarsi, per sopravvivere allo schiacciante peso degli obblighi sociali e alla violenza che le circonda. Nella messa in scena del pluripremiato regista Claus Guth, il capolavoro del realismo slavo Jenůfa di Leoš Janáček arriva al Costanzi dal 2 al 9 maggio in un nuovo allestimento realizzato in coproduzione con la Royal Opera House di Londra, dove ha debuttato nel 2021 ottenendo l’Olivier Award come miglior produzione operistica. L’opera è il terzo tassello del progetto triennale dell’Opera di Roma dedicato a Janáček, inaugurato con Káťa Kabanová nella stagione 2021/2022 e proseguito con Da una casa di morti lo scorso anno. Sul podio è chiamato Juraj Valčuha, tra i massimi interpreti della musica del compositore ceco, che debutta al Costanzi e che ha diretto, con l’Opera di Roma, la Turandot firmata Denis Krief a Caracalla nel 2015. Cornelia Beskow e Karita Mattila sono rispettivamente Jenůfa e Kostelnička. Robert Watson è Števa, mentre Charles Workman canta Laca. Nella parte della vecchia Buryjovka è impegnata Manuela Custer. Le scene sono di Michael Levine, i costumi di Gesine Völlm, le luci di James Farncombe e i video di rocafilm/Roland Horvath. Drammaturgia di Yvonne Gebauer. In scena anche il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma interprete della coreografia di Teresa Rotemberg.
Claus Guth abbandona l’estetica realista in favore di un allestimento simbolico. Altissime mura di legno delimitano la scena, isolando i personaggi e definendo la società rurale come un claustrofobico e immobile microcosmo. Al di fuori, quello che Guth definisce come «l’Altro sconosciuto», un luogo impossibile da raggiungere per le protagoniste del dramma. Jenůfa è una vicenda in cui si intrecciano onore, amore e violenza, e in cui i destini di una giovane e della sua matrigna sono destinati a ripetersi, come in una maledizione.
Tra i registi più stimati e richiesti a livello internazionale, Claus Guth è rinomato per la sua capacità di reinvenzione del repertorio operistico e per la costruzione di messe in scena visivamente impattanti, riflesso e indagine della psicologia dei personaggi.
Sul podio sale uno dei più apprezzati interpreti della musica di Janáček, il direttore slovacco Juraj Valčuha, al suo debutto al Costanzi.
Il ruolo di Jenůfa vede impegnata Cornelia Beskow, soprano svedese apprezzata soprattutto per la profondità drammatica delle sue interpretazioni. Accanto a lei, nel ruolo della sagrestana Kostelnička, la grande Karita Mattila, riconosciuta interprete della Jenůfa di Janáček, sia come protagonista – la sua interpretazione alla Royal Opera House nel 2001 ha vinto un Grammy Award per la Best Opera Recording nel 2004 – sia nella parte della matrigna. Il tenore Robert Watson, anche lui per la prima volta sul palco dell’Opera di Roma, è invece Števa Buryja. Nella parte di Laca Klemeň canta Charles Workman, tenore versatile il cui repertorio spazia dal belcanto alle opere del XX e XXI secolo, che torna all’Opera di Roma dopo aver interpretato Boris Grigorijevič nella Káťa Kabanová di Janáček nel 2022. Il mezzosoprano italiano Manuela Custer è invece la vecchia Buryjovka. Completano il cast Sofia Koberidze (Karolka), David Stout (Il capomastro del mulino), Lukáš Zeman e Anna Viktorova (Il sindaco e sua moglie) e, dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, Ekaterine Buachidze (La pastora), Valentina Gargano (Barena), Mariam Suleiman (Jana).
Capolavoro del realismo musicale di primo Novecento, Jenůfa è l’opera teatrale più nota del compositore ceco Leoš Janáček. Scritta tra il 1894 e il 1903, è tratta dal dramma naturalista di Gabriela Preissová Její pastorkyňa [La sua figliastra]. Lo stile musicale di Jenůfa è il risultato dello studio che per tutta la sua vita Janáček dedicò alle inflessioni della lingua parlata cèca. La trama ruota attorno a Jenůfa, figlia adottiva di Kostelnička, sagrestana della chiesa di un paesino della Slovacchia morava. Rimasta incinta dell’amante Števa, viene sfregiata da Laca, innamorato di lei e geloso della sua relazione. Costretta a nascondersi in casa di Kostelnička per la vergogna della maternità illegittima e rifiutata da Števa per la ferita che ora porta sul volto, viene poi ingiustamente accusata di infanticidio dopo che Kostelnička, a sua insaputa, uccide il bambino per paura che questo possa impedirle di sposarsi con Laca, ancora innamorato di lei e pentito. Alla scoperta del cadavere, la matrigna confessa il crimine, ma Jenůfa la perdona, accettando le nozze con Laca.