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JOCHEN KLEIN - After the Light
Mostra che presenta i primi lavori dell'artista e la sua influenza sulle vite e sulle pratiche degli artisti che hanno lavorato con lui
Nell'ambito di MUSEO PER L'IMMAGINAZIONE PREVENTIVA - MACRO
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Mostra che presenta i primi lavori dell'artista e la sua influenza sulle vite e sulle pratiche degli artisti che hanno lavorato con lui
Nell'ambito di MUSEO PER L'IMMAGINAZIONE PREVENTIVA - MACRO
Jochen Klein (1967-1997) è stato un artista il cui lavoro, sia come pittore che come osservatore della realtà sociale e politica del suo tempo, è caratterizzato da questioni riguardanti aspetti della vita privata e pubblica, interiore e collettiva, della fine del XX secolo. Formatosi in pittura all’Accademia di Monaco, Klein ha iniziato a mettere in discussione il suo rapporto con questo medium e il suo ruolo dominante rispetto al fare arte all’inizio degli anni Novanta, orientandosi verso un lavoro collaborativo, per poi tornare alla tela negli ultimi anni della sua vita. After the Light è la prima mostra istituzionale che cerca di contestualizzare il lavoro di Jochen Klein all’interno delle più ampie riflessioni collettive e personali che hanno caratterizzato le vite e le pratiche degli artisti che hanno lavorato con lui.
Mentre frequenta l’Accademia, Klein condivide il suo disagio verso l’autoreferenzialità della pittura con i compagni Thomas Eggerer e Amelie von Wulffen. Quando Klein si trasferisce a New York nel 1994, si unisce al pionieristico collettivo di artisti Group Material, co-fondato da Julie Ault. Nel 1995 Klein inizia una relazione con l’artista Wolfgang Tillmans e nel 1996 si trasferiscono a Londra, dove Klein torna a dipingere, realizzando i suoi ultimi quadri, inconsapevole di aver contratto l’HIV.
La mostra presenta i primi lavori su tela dell’artista insieme a disegni, acquerelli e alcuni esperimenti scultorei. Un libro di collage di abiti maschili del 1992 mostra la continua fascinazione di Klein per i segni che, alla fine del secolo scorso, si celano sotto la definizione dello stile, il desiderio e la mascolinità, elementi che emergono anche nelle sue ultime opere in cui unisce collage e pittura. La mostra comprende riproduzioni di documenti che testimoniano il lavoro collaborativo di Klein e Thomas Eggerer, una lettera di Julie Ault dedicata a Klein, un dipinto di paesaggio di Ull Hohn e contributi di Thomas Eggerer, Wolfgang Tillmans e Amelie von Wulffen, selezionati dagli stessi artisti tra le opere realizzate nel periodo in cui hanno conosciuto Klein. Boyzone, dipinto nel 1998 da Thomas Eggerer, ritrae una fila di soldati che si scambiano borse di tela durante la catastrofe dell’alluvione dell’Oder del 1997, mentre la veduta di un interno composito e deformato di Amelie von Wulffen, del 2000, ricorda come la realtà e la memoria non sempre si confermino a vicenda. Wolfgang Tillmans presenta l’ultima immagine della serie Concorde, fotografata nell’aprile del 1997 quando Klein era ancora in vita, ingrandita con prodotti chimici esausti che producono un paesaggio onirico simile all’arcadia, insolitamente affine alla pittura di Klein.
Con opere di Julie Ault, Thomas Eggerer, Ull Hohn, Wolfgang Tillmans e Amelie von Wulffen
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