Ascolto la voce di persone deportate nei campi di sterminio nazisti. Ascolto il rumore di fondo di audiocassette registrate nel secolo scorso, il fruscio, i vuoti, i buchi. Di tanto in tanto le voci si fanno lontane, non riesco a capire. Mi sembra che siano quelli i momenti più importanti, i momenti in cui la crudezza del racconto si fa più difficile da ascoltare, quasi impossibile da dire, come se una forma di pudore spingesse la persona intervistata ad abbassare la voce.
I vuoti, i buchi diventano allora il filo conduttore della ricerca. Mi infilo in quei buchi cercando il fondo, provo a comprendere lo stato di quei corpi. Prendo quei buchi e li porto dentro, ne faccio un luogo di ristagno del corpo. Spingo le unghie nelle fessure, aspetto che la terra si infili sotto le unghie, ma è solo cenere. Non capirò fino in fondo, lo so. Resto nella nebbia di un tentativo. Mi appoggio al corpo, alla danza, a un solo di danza il cui titolo indicibile fa rabbrividire.
Coreografia e danza PAOLA BIANCHI, suono STEFANO MURGIA.
A PAGAMENTO Biglietti: INTERO 10 euro. RIDOTTO 5 euro. OPERATORE 3 euro. BIGLIETTO RIDOTTO 5 euro per gli under 26 e gli over 65, per gli abitanti del X e XI MUNICIPIO. ABBONAMENTO GIORNALIERO 15 euro
promozione@triangoloscalenoteatro.it oppure 3392824889
ASSOCIAZIONE CULTURALE IL TRIANGOLO SCALENO
Un progetto curatoriale che, attraverso strategie performative diverse e una pluralità di attività, pone l’attenzione, oltre che sull’opera, sul processo creativo