La cultura ai raggi X: la diagnostica dei beni archeologici e storico-artistici

L’archeometria/diagnostica dei beni culturali si occupa dello studio scientifico, con analisi di laboratorio, dei materiali di interesse storico-archeologico, artistico e architettonico e dei contesti naturali in cui tali beni sono stati ritrovati nel tempo. Costituisce oggi una scienza interdisciplinare che spazia dall’archeologia alla biologia, dalla chimica alla fisica, dalla geologia alla mineralogia, al restauro. Lo scopo delle ricerche diagnostiche è quello di migliorare le conoscenze sulle azioni, scelte e comportamenti degli uomini del passato, rispondendo a domande archeologiche, storico-artistiche e restaurative oltre ad una più completa lettura storica dell’oggetto, del monumento, al fine di migliorarne la conservazione e progettarne il restauro. L’importanza delle analisi diagnostiche la si riscontra anche nello studio e identificazione dei falsi nei beni culturali, problematica, oggi, particolarmente sentita e affrontata, appunto, mediante l’utilizzo di numerose metodologie scientifiche di carattere innovativo. L’utilizzo delle indagini diagnostiche parte sempre da una approfondita conoscenza dei materiali e della tecnologia legata alla formazione e produzione dei manufatti archeologici e/o storico artistici e costituisce, oramai, parte integrante per lo studio di un bene culturale come supporto fondamentale per gli studi e le ricerche in campo umanistico. A tal proposito risulta molto importante la figura dell’”archeometra”, che, dai primi anni Duemila, si sta collocando nel mondo lavorativo con una sua professionalità ben definita.

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