La performance a Roma: dall’archivio all’esposizione
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La performance a Roma: dall’archivio all’esposizione

Conferenza in presenza e online. Relatrici: Lara Conte, Francesca Gallo; modera Paola Lagonigro

Nell'ambito di Roma Racconta… le professioni del patrimonio culturale

28.03.2023 ORE 16:30 Museo di Roma
Piazza San Pantaleo, 10

Informazioni

Territori della performance: percorsi e pratiche in Italia (1967-1982) propone un’inedita panoramica delle ricerche artistiche basate sull’azione dal vivo, nella stagione storica decisiva per l’impiego del corpo da parte di artiste e artisti, in spazi espositivi e rassegne, con un dialogo serrato con lo scenario internazionale. La dimensione territoriale richiamata nel titolo della mostra in corso al MAXXI ha un duplice significato, sia geografico – con la mappatura di eventi che hanno avuto luogo nei centri nevralgici del panorama espositivo italiano e in contesti minori o periferici – sia come sito di creazione e accadimento della performance, declinato in quattro differenti tipologie: lo studio dell’artista e l’ambiente domestico; la galleria; i luoghi alternativi e informali; i contesti istituzionali, come i musei e le grandi rassegne.

Fotografie, disegni e schizzi, documenti tratti da riviste e pubblicazioni dell’epoca, materiali video e fonti orali strutturano la stratificata narrazione espositiva dalla quale emerge un variegato percorso punteggiato dalle ricerche dei maggiori protagonisti di Fluxus e della Body Art, ma anche dall’attività di gallerie, rassegne e spazi che hanno riplasmato la loro natura per agevolare una nuova prospettiva di lavoro corporeo, comportamentale e processuale: si pensi, a Roma, alla pionieristica attività di Fabio Sargentini, degli Incontri Internazionali d’Arte oppure allo studio della fotografa Elisabetta Catalano. Inoltre in quella congiuntura nel contesto domestico o pubblico si affermano numerose artiste che hanno agito, attraverso i loro corpi, ribaltando prospettive patriarcali e avviando percorsi radicali di autoaffermazione: da Giosetta Fioroni ad Anne Marie Sauzeau, da Meredith Monk a Takako Saito, Stephanie Oursler e il Collettivo XX, da Federica Marangoni, ad Anna Oberto e ORLAN, per fare qualche nome.

Partendo da tale tessuto di eventi e presenze, l’incontro si focalizza da un lato sul contesto romano, dall’altro su aspetti peculiari della ricerca storica attorno a pratiche effimere volutamente refrattarie alle dinamiche mercantili e collezionistiche.
Quale narrazione storica ed espositiva per opere sopravvissute solo nella memoria dei protagonisti o nella documentazione?
Quale dialogo instaurano gli artisti con i contesti fisici, i luoghi e le condizioni ambientali?
E quale il ruolo del pubblico e della critica?

Dettagli sui relatori nella pagina > La performance a Roma: dall’archivio all’esposizione

Il programma potrebbe subire variazioni

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