Laboratorio di antropologia della performance

Dal libro “Ritmi di festa. Corpo, danza, socialità” (il Mulino, Bologna, 2014), viene il laboratorio sulla performance: un saggio scientifico fatto teatro. Portato a “casa” dei potenziali lettori. Nasce così il progetto dell’ “antropologo a domicilio”. Come un antico cantastorie, l’ “antropologo a domicilio” va raccontando in giro storie che mostrano che i nostri corpi hanno una specialità che altri animali non hanno: sono in grado di “andare a tempo”, come fanno i musicisti quando suonano insieme, i ballerini quando danzano.

Gli esseri umani sono sempre musicisti e danzatori, quando stanno bene insieme, quando scambiano simpatia, amicizia, affetto, amore. Come si può parlare di queste cose in modo freddo, asettico, e in più “difficile”? Se siamo corpi che fanno musica e danzano insieme, allora se ne può parlare solo in modo empatico, stando vicini, corpo tra i corpi. Ciò che fa l’attore di teatro, in genere, che mette il suo corpo in gioco, davanti alla platea di spettatori.