L’esposizione è concepita come un progetto esclusivo per mezzo del quale s’intende riportare l’attenzione sul multilinguismo artistico e l’interdisciplinarietà di Enrico Prampolini, il laboratorio appunto, nell’arco di tempo che va dagli anni Trenta ai Cinquanta del Novecento, all’apice quindi della carriera e dell’esuberanza progettuale dell’artista. In mostra dipinti, progetti architettonici e scenografici, materiali grafici e documentali poco conosciute e/o totalmente inediti provenienti dalle diverse donazioni degli Eredi Prampolini alla Sovrintendenza Capitolina. Donazioni iniziate nel 1992 e protrattesi fino al 2023. Dopo un periodo di studio e approfondimento dei nuovi materiali acquisiti, si è voluto tornare a rafforzare il senso del carattere laboratoriale e interdisciplinare dell’arte di Prampolini. Fra pittura, scenografia, architettura, arti applicate e grafica, senza dimenticare l’editoria, fino alla riflessione teorica, alla promozione e all’organizzazione culturale, fra cui l’attività critica e l’insegnamento.
Il programma potrebbe subire variazioni