L’ALTRO FIGLIO – L’IMBECILLE – LA VERITA’ – LA PATENTE

L’ALTRO FIGLIO – L’IMBECILLE – LA VERITA’ – LA PATENTE

Rappresentazione del secondo gruppo di novelle di Pirandello

Nell'ambito di PIRANDELLIANA 2023

04.07.2023 ─
30.07.2023
Giardino di Sant'Alessio
Piazza Sant’Alessio 23

Informazioni

L’ALTRO FIGLIO

Maragrazia era andata al covo di Cola Camizzi per chiedere notizie di suo marito. Vide il brigante giocare a bocce con la testa dei suoi prigionieri. Si mise ad urlare; lo stesso Cola l’aggredì e un brigante di nome Marco Trupìa era corso in suo aiuto e uccise il Camizzi. In cambio l’uomo la tenne schiava per tre mesi, fin quando non fu catturato e imprigionato. Una volta libera Maragrazia si era scoperta incinta ad opera del suo carceriere. Rifiutò il bambino. La donna si rendeva conto che quel figlio non voluto avrebbe meritato lo stesso affetto che lei riservava agli atri due figli partiti per l’America lasciandola sola nel paese a pitoccare, ma non riusciva a considerare Rocco, figlio suo, perché era il sangue che si ribellava, tanto era forte il rifiuto che sovrastava il suo sentimento. Quel figlio somigliava troppo a suo padre, e ogni volta che lo vedeva la donna ricordava i terribili momenti passati. Maragrazia continuerà a mendicare e a chiedere ai compaesani la carità di scrivere una lettera ai figli lontani che ormai l’hanno dimenticata.

L’IMBECILLE

Un giovane malato di tisi si suicida impiccandosi. Il direttore di un giornaletto di provincia commenta la vicenda in maniera cinica, affermando che il giovane, prima di suicidarsi, sarebbe dovuto andare a Roma ed uccidere un senatore a capo del movimento politico avversario e poi impiccarsi. Così si fa! Luca Fazio é un giovane studente ammalato anch’egli di tisi. È tornato a morire nel suo paese. Ha ascoltato le affermazioni del direttore al quale spiega di essere tornato in paese perché proprio quel senatore gli aveva pagato il viaggio perché uccidesse il direttore di quel giornale. Luca Fazio ha una pistola in pugno, ma non ucciderà, chiederà al direttore di sottoscrivere una certa dichiarazione …

LA VERITÁ

È una novella, prodromo della commedia Il berretto a sonagli. Tararà, un povero bracciante, confessa al giudice di non aver potuto fare a meno di ammazzare la moglie che lo aveva cornificato, svergognandolo davanti a tutto il paese.
Ciampa si ritroverà nelle stesse condizioni. Devono, entrambi, vendicare il loro onore, pena il disprezzo dei loro concittadini; ma c’è un lampo – quel bagliore che all’improvviso pervade tutta l’opera pirandelliana – Ciampa non ammazza la moglie, ma riesce a convincere la signora Fiorica che aveva scoperto la tresca, a farsi passare per pazza ed entrare in una casa di salute, in modo che le ragioni da lei urlate non siano credibili.
Tararà, invece, ammazza la moglie con un colpo d’accetta, non ha potuto farne a meno. Il lampo pirandelliano non era ancora balenato. Siamo nel 1912!

LA PATENTE

Chiarchiaro è creduto da tutti uno iettatore; per questo, padre di famiglia e lavoratore onesto, viene cacciato dal lavoro proprio perché additato come portajella. Impossibilitato a mantenere la moglie paralitica e le sue giovani figlie, decide di denunciare due personaggi importanti del paese per oltraggio, poi correre dal giudice per chiedere la loro assoluzione. Spiega al giudice che la condanna sarà il riconoscimento ufficiale della sua potenza terribile che è ormai il solo e unico suo capitale.
La patente di iettatore gli conferirà il diritto di pretendere soldi per scongiurare eventuali sfortune al malcapitato di turno. Questa è la vendetta del protagonista contro una società che l’ha gettato ai ai margini e trasformato in un diverso.

con Marcello Amici, Tiziana Narciso, Massimiliano Ferretti, Pier Giorgio Dionisi, Ezio Provaroni, Federico Giovannoli, Marina Benetti, Francesco Miriano, Francesca Sampogna, Martina Pelone, Luca Mandara, Caterina Lo Bue, Mariaelena Pagano, Marco Tonetti, Andrea Giannelli

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