Lazio terra di Neanderthal

Recenti ricerche nel territorio Laziale hanno apportato nuovi dati scientifici che hanno fornito agli studiosi un prezioso contributo per inquadrare al meglio la presenza dell’uomo di Neandertal nel territorio laziale. Le nuove datazioni dei due crani umani di Saccopastore attestano a 285 mila anni fa la più antica presenza di questa specie nel Lazio e permettono di inquadrare al meglio i primi momenti della frequentazione nel territorio. Gli studi territoriali nella pianura pontina dove sono stati individuati, nel corso degli ultimi 50 anni, almeno un centinaio di siti di superficie forniscono un quadro esaustivo della capacità di sfruttamento del territorio e dei differenti ecosistemi da parte dell’uomo di Neanderthal. Infine le recenti ricerche presso Grotta Guattari (S.F. Circeo – Latina), promosse dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina, hanno portato al rinvenimento di alcune decine di reperti umani neandertaliani e gettato una nuova luce interpretativa in una delle più importanti grotte archeologiche d’Italia.

Sono presentati i più recenti dati scientifici elaborati da queste ricerche e sono illustrate le metodologie di analisi adottate, in modo da far comprendere come si sviluppa la ricerca preistorica interdisciplinare che vede il concorso dell’archeologia, delle scienze naturali e della Paleoantropologia. Infine verrà fatta una riflessione sulle potenzialità didattiche e divulgative dei siti preistorici, portando l’esempio di due realtà ormai affermate del sito della Polledrara di Cecanibbio e del Museo di Casal de Pazzi a Roma.

Il programma potrebbe subire variazioni