Le Rose di Sarajevo

Le Rose di Sarajevo

Racconto dell’Assedio di Sarajevo attraverso i versi del poeta Izet Sarajlić e laboratorio su ecosostenibilità e memoria ambientale

Nell'ambito di I CONCERTI NEL PARCO ESTATE 2023

04.10.2023 ORE 18:00 Parco di Casa del Jazz
Municipio I

Informazioni

Spettacolo alle ore 21;
Laboratorio su ecosostenibilità e memoria ambientale “L’arte di riciclare gli alberi” a cura di “Le Nuove Muse” Onlus alle ore 18

Lo spettacolo ha come fulcro il racconto dell’Assedio di Sarajevo – avvenuto durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina nel 1992/1995, che è stato il più lungo assedio nella storia bellica del XX secolo, durando ben quattro anni, dal 5 aprile’92 al 29 febbraio ’96. Lo si racconta attraverso i versi del poeta Izet Sarajlić, il cantore di Sarajevo testimone della tragedia della Bosnia, che più di tutti i poeti del Novecento è riuscito a raccontare la grande ferita della guerra, a vent’anni dalla sua scomparsa.

La sua poetica è essenzialmente un atto di amore , compassione, solidarietà verso il proprio popolo, preso in un ostaggio infinito, nella morsa feroce del conflitto.
Accanto allo scrittore Erri De Luca e andranno in scena il suo amico e fratello di poesia, Cosimo Damiano Damato , e l’ensemble Minuscola Orchestra Balcanica composta da Giovanni Seneca con Anisa Gouizi e Gabriele Pesaresi. Due generazioni che stanno dalla stessa parte, con lo stesso sguardo civile e condividono la stessa poesia, le stesse battaglie. Salgono sul palco per amicizia, per raccontarsi ancora una volta una storia e lo fanno dando voce al pensiero di Izet Sarajlić: “Chi ha fatto il turno di notte per impedire l’arresto del cuore del mondo? Noi, i poeti”.

«Nell’assedio più lungo del 1900 – scrive Erri De Luca – nella Sarajevo degli anni Novanta, i cittadini andavano alle serate di poesia nel buio di una città senza corrente elettrica. Sperimentavano che in una guerra solo i versi sono capaci di correggere a forza di sillabe miracolose il tempo sincopato dei singhiozzi, il ragtime delle granate, l’occhio di un mirino addosso. Credo che un poeta debba diventare un membro di famiglia e non restare l’autore di versi pubblicati. Eppure, credo che un poeta paghi i suoi versi con la vita svolta. In un poeta cerco, esigo che la sua vita sia all’altezza della sua pagina. Perciò Izet Sarajlic doveva essere maestro di lealtà civile restando a Sarajevo fino all’ultimo giorno di malora. Con i suoi versi si erano dati voce gli innamorati di due generazioni. Chi è stato responsabile della felicità, lo è pure dell’infelicità».

A Damato è affidata la lettura di alcune poesie di Izet per poi duettare con Erri dando voce al carteggio “Lettere fraterne” che Erri e Izet si sono scambiati, un epistolario che ha la potenza poetica dei carteggi dei grandi poeti. Ad Erri, volontario sui convogli umanitari a Sarajevo, il racconto del Novecento, dei suoi poeti e dei versi di Izet. A Giovanni Seneca, Anisa Gouzi e Gabriele Pesaresi il compito di imbarcare le parole su una nave musicale dalle atmosfere balcanico-Mediterranee.

Cast 

Erri de Luca, voce narrante
Cosimo Damiano Damato, voce narrante
Minuscola Orchestra Balcanica,
composta da:
Giovanni Seneca, chitarra classica
Gabriele Pesaresi, contrabbasso
Anissa Gouizi, Voce e percussioni (darabouka e tamburi a cornice)

Il programma potrebbe subite variazioni

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