Domenico Scarlatti è senza alcun dubbio uno dei maggiori musicisti del periodo barocco. Nacque a Napoli nel 1685 in una famiglia di musicisti e a soli 15 anni fu nominato organista e compositore della Cappella Reale di Napoli. Dopo una breve permanenza a Firenze e poi a Venezia (dove probabilmente conobbe Vivaldi), il giovane Scarlatti approdò a Roma, dove si confrontò con i più grandi musicisti dell’epoca, come Bernardo Pasquini, Francesco Gasparini, Arcangelo Corelli, Georg Friedrich Händel.
Proprio al soggiorno romano risale la conoscenza con Marquis de Fontes, l’ambasciatore portoghese a Roma che porterà Domenico a Lisbona nel 1719, dove rivestì la carica di ‘mestre de capela’ e di insegnante di musica dei rampolli reali. Durante il soggiorno portoghese Scarlatti compose circa 500 sonate, tra cui quelle eseguite in questo programma. La maggior parte di queste opere non reca indicazione della strumentazione sugli spartiti, secondo la prassi comune all’epoca, per cui alcuni ipotizzano l’utilizzo del Mandolino Milanese, altri della Viola d’Amore, altri ancora del Violino come strumento per cui furono composte. In realtà nessuno di questi strumenti si adatta alla perfezione alle Sonate di Scarlatti, forse perché il compositore napoletano si spinse ad esplorare limiti tecnici ed idiomatici degli strumenti allora in
voga, per raggiungere vette di eleganza e di inflessioni musicali fino ad allora inesplorate
Paolo Perrone, violino
Salvatore Carchiolo, clavicembalo
Il programma potrebbe subire variazioni