Si torna a trattare di Don Sardelli, il sacerdote pedagogo che negli anni Sessanta, sulla scia di Don Milani e della Scuola di Barbiana, creò le condizioni per emancipare un insediamento urbano assiepato sotto gli acquedotti, a partire dalla scolarizzazione dei ragazzi che vivevano nelle baracche. È proprio in una di queste che si insedia la “scuola 725”, con il numero “civico” della baracca. Si ripercorrerà, con la voce dei protagonisti (tra cui i ragazzi della sua scuola) la vita di un “sacerdote di strada” che ha dato molto alla vita delle periferie e a quelle degli ultimi, dalla fine del Sessanta. Don Roberto Sardelli è scomparso nel 2019 dopo aver dedicato tutta la sua esistenza agli ultimi e si è sempre battuto per il riscatto esistenziale e morale dei baraccati della Capitale. Si è impegnato per un rinnovamento morale e materiale delle periferie romane, si è preso cura per lungo tempo di malati di Aids, si è inoltre occupato di danza praticando il flamenco tra i popoli rom e sinti.