L’impronta picena a Roma, da Sisto V a Raffaele Fabretti, principe della romana antichità
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L’impronta picena a Roma, da Sisto V a Raffaele Fabretti, principe della romana antichità

Walkabout e videoproiezione nomade

Nell'ambito di Paesaggi Umani. Distillare storie dalle geografie per una mappa parlante

07.12.2021 ORE 17:00 Pio Sodalizio dei Piceni
Piazza S. Salvatore in Lauro 1

Informazioni

Il walkabout parte dalla storia di uno dei Papi più importanti della Storia: Felice Peretti, detto “er Papa tosto”, per la sua determinazione ostinata e pragmatica da buon marchigiano piceno d’origine celtica. Quella di Sisto V è una delle storie più emblematiche da raccontare, proprio in vista del Cinquecentenario del Papa che risollevò Roma dopo il sacco dei Lanzichenecchi, riattivando gli acquedotti (edificando l’acquedotto Felice che riusò le rovine dell’Aqua Claudia, Marcia e Anio Vetus) e i mulini. Sisto V ridisegna l’imago urbis con assi viari che collegano tra loro le grandi basiliche, erigendo obelischi e articolando un sistema di fontane che avvia la città vero il suo secolo d’oro: il Seicento barocco. La sua storia esprime un paesaggio umano che reinventa quello dell’intera città devastata da continue invasioni e rassegnata al declino. Innesta nel sistema della città un’energia particolare, quella della pragmaticità organizzativa marchigiana con cui s’imposta una infrastruttura amministrativa e giurisprudenziale importante. Raffaele Fabretti è una di quelle figure giurisprudenziali, ma da raffinato studioso delle scienze e delle arti verrà riconosciuto dal Papa Alessandro VII come Principe delle romane antichità. È di fatto un ruolo che corrisponde a quello dei sovrintendenti dei beni culturali.
La figura di Fabretti è il trait d’union con una delle storie più affascinanti della Roma del Seicento di cui fu uno dei protagonisti della vita culturale: seguì da vicino Cristina di Svezia nella configurazione dell’Arcadia. E’ stata considerata la Regina di Roma: una delle donne più interessanti della Storia che nel Seicento portò a Roma la “Atene del Nord”, accolta come una Regina da una città che fece del Barocco un dispositivo culturale magnifico con feste che reinventarono gli scenari urbani. Il percorso si muove nel chiostro del complesso monumentale di San Salvatore in Lauro (dove alloggiava spesso Cristina ben accolta dal cardinale Azzolino, si parla di una “porta segreta”…)
Durante il walk è prevista la videoproiezione nomade dell’elaborazione digitale con sistema di intelligenza artificiale dei quadri parlanti di Raffaele Fabretti, Sisto V e Cristina di Svezia a cura di Nuvola Project con Gaia Riposati e Massimo Di Leo.

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