con il sostegno di Orbita Spellbound Centro Nazionale di Produzione
della Danza, dell’Associazione Culturale Le Decadi con il contributo
di Mic, Regione Siciliana, un ringraziamento speciale ad Elisa Turco
Liveri e Salvatore Insana | DEHORS/AUDELA
di e con Alessandra Cristiani
suono Ivan Macera, musiche aggiuntive Alessandro Cortoni,
luce Gianni Staropoli
Seconda tappa della trilogia della danzatrice Il linguaggio corporeo e l’arte di A. Mendieta, C. Cahun, S. Moon dove la danza incide in forme e immagini le ossessioni dell’arte di Claude Cahun, artista, fotografa e scrittrice francese, esponente del surrealismo, fondatrice con Georges Bataille e André Breton del gruppo di teoria rivoluzionaria Contre-Attaque. Il linguaggio è incarnato nella Cristiani, la lingua è muta. Non c’è articolazione verbale ma gestuale; linguistica è la posa plastica, ricurva, contratta, a nascondere proprio il volto, riferimento espressivo celato dalla rossa chioma. Oltre la realtà, il surreale, è la perfezione circospetta con cui le braccia accostano al corpo una maschera bianca: nello spettatore si schiudono immaginari pittorici, fotografici, poetici che in maniera sinestetica si condensano nell’immanenza di Cristiani. La corporeità scrive ma viene anche scritta, attraverso parole che l’artista traccia con la china sul petto, gambe, piedi, braccia, per trasformare l’integrità bianca della nudità in un campo di incisione, dilatato e accogliente.
Il programma potrebbe subire variazioni