Un laboratorio di scrittura giornalistica a cura di Marina Forti, giornalista e scrittrice che definisce così il proprio laboratorio:
«Un bel reportage è in primo luogo un racconto di viaggio. Un racconto che richiede l’occhio del buon giornalista: curioso, capace di stupirsi, di ascoltare, farsi domande, annotare dettagli. Poi riguardare tutto a distanza per mettere la sua esperienza in un contesto più generale. Ma come si costruisce un buon reportage “dal terreno”? Lo vedremo insieme a partire da alcuni racconti, da una traversata dell’Amazzonia a una tappa della transiberiana, a una visita nel cuore dell’India».
ATTREZZATURA
per partecipanti: fogli e penne
per organizzatori: possibilità di proiettare qualche immagine da un computer su uno schermo
Marina Forti, giornalista e scrittrice. Ha lavorato per trent’anni al quotidiano il manifesto, tra l’altro come caporedattore e caposervizio degli esteri. Come inviata ha viaggiato a lungo in Asia meridionale, Iran e nel sud-est asiatico. La sua rubrica terraterra ha ricevuto nel 1999 il premio giornalistico Premiolino. È autrice di La signora di Narmada. Le lotte degli sfollati ambientali nel Sud del mondo (Feltrinelli, Milano 2004; premio Elsa Morante per la Comunicazione 2004) e di Il cuore di tenebra dell’India(Bruno Mondadori, 2012). Il suo ultimo libro è Malaterra. Come hanno avvelenato l’Italia (Laterza, settembre 2018). Collabora con Internazionale.it, Altreconomiae altre testate. È la direttrice della Scuola di giornalismo della Fondazione Lisli e Lelio Basso.
La programmazione potrebbe subire variazioni