Emma Rouault è diventata moglie di Charles Bovary, medico di provincia e vedovo da poco. Tutta presa da letture sentimentali, fatte in particolare durante la sua educazione in convento, sogna un’esistenza di passioni e avventure e rimane delusa dalla banalità quotidiana del matrimonio. La storia di Emma si consuma in un piccolo mondo, comico nella sua banalità, tremendo nella sua implacabilità, che la porta a precipitare in un abisso di debiti, tradimenti e ricatti, fino alla tragedia finale.
Madame Bovary rende immortale la lotta tra l’ideale e il reale, tra l’infinito e il finito, tra ciò che vorremmo essere e ciò che effettivamente siamo. La prospettiva moderna restaura l’immagine documentaria, gratta via la ridondante patina che la alterava, scoprendo qualcosa di spiazzante. Come la polvere, le scoloriture, le usure, vengono spesso considerate segni intrinseci delle cose antiche, allo stesso modo, qui, la voce over grida allo spettatore tutta la propria assenza: è uno “sporco” col quale eravamo abituati a convivere, un costante rumore di sottofondo del quale ci rendiamo conto nel preciso istante in cui cessa.
di Gustave Flaubert
scrittura scenica e regia Annig Raimondi
con Annig Raimondi e Antonio Rosti
Il programma potrebbe subire variazioni