Ci sono modi e modi di cantare. Per farlo come lo fa Marcello Murru ci vuole coraggio, convinzione, ispirazione. Murru naviga nell’universo di Ciampi, sguazza crepuscolare nella provincia italiana di Conte, ferma il tempo nella Roma dei quartieri di Sandro Penna. Canta e recita, recita e canta, come la prima volta che approdò nella capitale per inseguire il suo sogno d’artista. Che è ancora tutto qui dentro. Puro, immacolato, innocente come trent’anni fa.
Dopo 10 anni di silenzio, è uscito Diavoli storti, il nuovo lavoro del poeta e cantautore sardo.
Questo lavoro discografico è preceduto dal clip girato da Francesca Comencini e distribuito da Rea/Concerto e realizzato grazie al crowdfunding di un gruppo di amici, tra cui molti giornalisti e scrittori.
Marcello Murru nasce ad Arbatax, in Sardegna. Ancora giovanissimo, viene notato dal regista Mario Ricci che lo sceglie per il suo Majakovskij. Nel 1992 esce Murru, il suo primo album come solista. L’anno successivo partecipa al Festival della Canzone d’Autore di Recanati e al Time Zones di Bari. Una lunga malattia lo tiene lontano dalle scene, ma non dalla scrittura.
Arbatax è la sua seconda “fatica” da solista, che esce nel 2002, a suggello e chiusura di una stagione lunga e travagliata, e precede di due anni Bonora, che segna un’avventura artistica tutta nuova.
Marcello Murru – voce
Alessandro Gwis – pianoforte
Riccardo Manzi – chitarra
Il programma potrebbe subire variazioni