cast Leonardo Maddalena, Luisa Borini, Matthieu Pastore
a cura di Situazione Drammatica/Tindaro Granata
ore 19.00
lettura integrale del testo
Tragédie Coréenne ovvero L’Amour à la Française di Matthieu Pastore, vincitore premio Hystrio Scritture di Scena 2024
cast Leonardo Maddalena, Luisa Borini, Matthieu Pastore
a cura di Situazione Drammatica/Tindaro Granata
Tragédie Coréenne si ispira a un fatto di cronaca. Véronique e Jean-Louis sono una coppia di espatriati a Seul: si amano, sono sposati, vivono nel confort agiato di una vita inconsapevolmente borghese. Corrispondono, in tutto, agli ideali sociali che la modernità ci propone come modello di perfezione. Dovrebbe essere tutto così semplice. Eppure uno strato di ghiaccio fragile e sottile ricopre e cristallizza questa coppia. Come se, da questo rapporto non potesse nascere nulla. Tragédie Coréenne ovvero L’Amour à la Française è il racconto di questo modello che ci forgia e ci rappresenta e dal quale è così difficile staccarci. Abbiamo imparato ad amare così, come se fosse una lingua straniera che non capiamo.
ore 20:00
lettura in forma di estratto del testo
SESSO di Alessandro Paschitto – menzione speciale REf per Situazione Drammatica
con Alessandro Paschitto, Raimonda Maraviglia e Francesco Roccasecca
Sesso è l’unica parola che non occorre mai in tutto il testo. Eppure ne è la chiave. Sesso è il nome di un buco nero che divora tutto e non lascia uscire alcun segreto. O di una calamita attorno a cui, come limatura di ferro, il mondo si dispone sempre nuovo. La parola sesso tuttavia, fuoriuscita dalle gabbie del dizionario, prende il volo e si libera presto dalle sue zavorre letterali, dettagli anatomici, copioni seduttivi, discorsi amorosi. Come un razzo abbandona i propulsori dopo il lancio, così questo concetto ci rivela il suo nucleo essenziale, tracciando una rotta per l’ignoto. Cosa vuol dire essere sessuato? In sostanza nascere, e allo stesso tempo vivere intrappolati, dentro quella rete di opposizioni che ci regala il senso, ossia il linguaggio. Essere fottuti, riassume Lacan. Costretti a giocare la partita, a negoziare tutto in un continuo tira e molla con il mondo. Tracciare spostare sfumare fino alla cancellazione i confini di quel gioco splendido e terribile che tutti conosciamo ed è la nostra vita. Il testo è una roulette che gira facendo susseguire quadri, personaggi e situazioni e dentro cui il titolo-tema rimbalza come una pallina, senza mai fermarsi. Anzi di volta in volta si declina, rivelando significati nuovi, altre prospettive. L’immaginario evolve frequentando paradosso e cronaca, finzione e realtà, racconto drammatico e sketch lampo, in una successione ritmata. Un reportage, vaudeville, un album fotografico, la nuova stagione di quella che si fa fatica a riconoscere come un’unica serie. La scrittura si propone come reagente chimico, un guanto di sfida, cerca punti nevralgici cui dare una scossa. Orfana di tesi, avida di reazioni. Ciò che resta in conclusione sono tanti pezzi che ancora non fanno un puzzle. Un puzzle iniziato da oltre duemila anni.