Spesso nei nostri scavi archeologici a Roma troviamo manufatti che provengono da terre lontane, o da culture che riteniamo tali. Per il periodo medievale sono note le relazioni con le realtà islamiche orientali e occidentali (Italia compresa), come sono noti i rapporti con l’Oriente e le terre che fecero parte dell’impero detto più tardi ‘bizantino’. E proprio nell’area del Mediterraneo e del Medio Oriente l’Italia (con singoli ricercatori o proprie Istituzioni) ha da sempre giocato un ruolo di primo piano nella ricerca archeologica, nella divulgazione scientifica e nel rafforzamento della cooperazione culturale.
Abbiamo scelto di parlare di queste realtà con due colleghi che da tempo conducono ricerche, con una marcata interdisciplinarietà, in al-Andalus e nella Sicilia islamica, nella Petra medievale in Giordania e lungo il tratto armeno della Via della Seta.
Siti dall’innegabile fascino anche per i non addetti ai lavori e occasione anche di affrontare il discorso dei finanziamenti, pubblici e privati, ottenuti in Italia o in Europa, come Università, Istituti di ricerca o singolarmente e quindi delle… professioni della cultura.
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