A partire da venerdì 12 aprile, si tiene il ciclo di incontri dal titolo Memoria rigenerativa e Costituzione. In ricordo delle vittime del terrorismo e della mafia, a cura della Fondazione Vittorio Occorsio e che coinvolge quattro biblioteche e studenti dei diversi Municipi. I quattro incontri hanno al centro l’approfondimento di 5 figure vittime del terrorismo e della mafia a partire da anni ’70 e ’80 a Roma, nello specifico Vittorio Occorsio, Mario Amato, Girolamo Minervini, Riziero Enrico Galvaligi e Germana Stefanini.
Il progetto è rivolto a comunità che comprendano i giovani, ma che si allarghino anche agli abitanti delle periferie della Capitale, in luoghi del territorio come le biblioteche: luoghi a volte trascurati, a volte laboratori operosi e ambiziosi.
La Fondazione Vittorio Occorsio ha, come missione statuaria ispiratrice, la diffusione e la memoria delle vittime che, durante gli anni ’70 e ’80, hanno difeso i valori della Costituzione contro la guerra dichiarata dai terrorismi. Quella guerra è stata vinta usando le regole dello Stato di diritto, senza alcuna forzatura autoritaria e mobilitando, a livello istituzionale e sociale, tutte le forza sane della Repubblica. L’attività della Fondazione è intensa con le scuole e con il mondo accademico per la riflessione sempre più approfondita della memoria, e delle memorie, come elemento costitutivo, pietra angolare del “patrimonio costituzionale” e della “identità costituzionale” italiana. Patrimoni e identità della Repubblica, da consolidare e far maturare per sostenere il presente e il futuro dell’Italia nell’Unione europea.
Il primo incontro si tiene a Casa della Memoria e della Storia e verterà sulla figura di Vittorio Occorsio, magistrato.
Di seguito, è possibile consultare in programma, in aggiornamento.
venerdì 12 aprile ore 10.30
Casa della Memoria e della Storia
Vittorio Occorsio, magistrato
L’incontro verterà sulla figura di Vittorio Occorsio, Magistrato, ucciso il 10 luglio 1976 a Roma da un terrorista del movimento politico di estrema destra Ordine nuovo, perché reo di aver “servito la dittatura democratica perseguitando i militanti” del movimento. La motivazione si riferiva alla condanna ottenuta da Occorsio per i principali esponenti di Ordine nuovo e al successivo scioglimento del movimento con decreto del Ministero dell’Interno.
Interverranno Miguel Gotor, Assessore alla Cultura Comune di Roma, Eugenio Occorsio, Presidente della Fondazione Vittorio Occorsio, e Giovanni Salvi, Presidente del Comitato Scientifico Fondazione Vittorio Occorsio e già Procuratore generale della Suprema Corte di Cassazione.
Modera l’incontro Giuseppe Salvaggiulo, de «La Stampa».
Il programma potrebbe subire variazioni