Memorie di pietra: Roma dal fascismo alla liberazione

A partire da una necessaria riflessione sul concetto di Memoria e sulle sue diverse manifestazioni nel contesto urbano, l’intervento procede distinguendo tra le iniziative messe in atto nell’immediato dopoguerra e quelle promosse dall’Amministrazione Capitolina e da altre Istituzioni Pubbliche fino ai nostri giorni, in ricordo di uno dei periodi più tragici vissuti dalla città.
Vengono quindi illustrati alcuni esempi di memorie e monumenti, con particolare riguardo al periodo dell’occupazione nazifascista della città (8 settembre 1943 – 4 giugno 1944), focalizzando l’attenzione sui luoghi più significativi degli scontri e dei fatti più importanti, tra cui Porta San Paolo, Forte Bravetta, La Storta e i due quartieri del Quadraro e di Centocelle, entrambi insigniti della medaglia d’oro al merito civile. Vengono inoltre messi in evidenza alcuni fatti meno noti della tragica e complessa vicenda della Resistenza a Roma che ha visto una straordinaria partecipazione di civili, tra cui molte donne e giovani.
Un’apposita sezione è ovviamente dedicata alle Vittime della Shoah e ai cittadini non ebrei che, a rischio della propria vita e senza alcun interesse personale, salvarono molte vite umane, tanto da meritare il riconoscimento di “Giusti tra le Nazioni”. L’intervento si chiude con un’appendice dedicata al Progetto “memorie d’inciampo”, ideato dall’artista tedesco Gunter Demning, con la collocazione, a partire dal 2010, dei sanpietrini della memoria davanti alle abitazioni delle persone deportate e uccise nei campi di sterminio nazisti e, più recentemente, anche di coloro che hanno perso la vita nella Guerra di Liberazione dal nazifascismo, per la conquista della libertà e della democrazia.

Il programma potrebbe subire variazioni