Performance modulare della Compagnia EgriBiancoDanza, in cui il coreografo Raphael Bianco si interroga sulla compresenza e reciproca influenza di più realtà e dimensioni spaziali.
Nasce con l’intento di essere uno spettacolo “modulare”, scomponibile e assemblabile a seconda degli spazi in cui si svolge. Uno spettacolo che non ha un reale inizio né una fine. Concepito espressamente per gli spazi della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, che ha anche favorito l’incontro del coreografo Raphael Bianco con il duo Alis/Filliol, con i quali è stato perfezionato e condiviso il progetto sotto forma di installazione. Temi fondanti dello spettacolo sono: la compresenza di più realtà e dimensioni spaziali (e la loro reciproca influenza), l’eredità spirituale e la sua eco diretta o indiretta. Le domande che il coreografo si pone sono le seguenti: Dov’è l’inizio e la fine delle nostre azioni e cosa rimane agli altri di noi? Quale è la realtà della natura delle cose? La nostra visibile o quella impalpabile, oscura e a noi ignota ma che ci circonda, o entrambe?. E soprattutto quale è il rapporto fra le due?
Con Raphael Bianco, Elena Rolla, Enzo Galia, 7 danzatori
Segue “Quattrochiacchiere”: incontro con l’artista e il pubblico al termine dello spettacolo.