Molchat Doma

A quattro anni dall’inizio della loro ascesa con “Судно (Борис Рыжий)”, il brano che ha conquistato TikTok, il trio bielorusso post-punk e synth-pop, nato a Minsk, arriva a Roma con il suo quarto album in studio, “Belaya Polosa”, che riflette i profondi cambiamenti vissuti dalla band dopo il successo del 2020. Costretti a lasciare la loro Minsk natale, hanno trovato una nuova casa a Los Angeles, dove hanno completato l’album, che fonde malinconia e innovazione sonora, mantenendo il loro caratteristico stile minimalista e glaciale. Rispetto ai lavori precedenti, “Belaya Polosa” segna un’evoluzione nel sound della band, passando dalle atmosfere lo-fi e cupe dei primi album a una produzione più raffinata e digitale, ispirata all’EBM e al synth pop degli anni Novanta. Brani come “Ty Zhe Ne Znaesh’ Kto Ya” e “Kolesom” esplorano nuove sonorità elettroniche, senza perdere la tipica malinconia e il senso di alienazione che caratterizza la loro musica. Altri brani, come “Son” e “Belaya Polosa”, richiamano le influenze di Depeche Mode e The Cure, combinando chitarre riverberate e sintetizzatori eterei per evocare un senso di transizione tra passato e futuro. L’album si chiude con “Zimnyaya”, una canzone dedicata a Minsk, scritta nella loro nuova casa californiana. Pur abbracciando un sound più moderno e stratificato, Molchat Doma mantengono il loro stile introspettivo e malinconico, testimoniando la bellezza che può emergere anche nei momenti più difficili.

Il programma potrebbe subire variazioni