OPERACAMION
IL BARBIERE DI SIVIGLIA
da Il Barbiere di Sivglia
di Gioachino Rossini
adattamento musicale Tommaso Chieco e Marco Giustini
Direttore Carlo Donadio
Regia, costumi e luci Manu Lalli
Scene Daniele Leone
Coreografia per i movimenti mimici Chiara Casalbuoni
PERSONAGGI E INTERPRETI
Rosina Valentina Gargano** / Irene Zas Martinez*
Bartolo Arturo Espinosa**
Figaro Francesco Auriemma
Basilio Dayu Xu*
Conte Guangwei Yao*
e con Donata Franceschino, Letizia Giannoccaro, Stefano Dattrino, Giacomo Peddis
* dal Progetto “Fabbrica” – Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma
** diplomato “Fabbrica” – Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma
Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma
Allestimento Teatro dell’Opera di Roma
OperaCamion, il progetto itinerante del Teatro dell’Opera di Roma che trasforma un TIR in un vero e proprio teatro mobile. Il container si apre come un sipario e si trasforma in palcoscenico, portando orchestra, cantanti, luci e costumi direttamente nelle piazze dei municipi di Roma.
Un modo inedito e festoso di vivere l’opera lirica, che si fonde con lo spirito della strada e con l’energia dei quartieri, per avvicinare il grande repertorio alla vita quotidiana delle persone. Gli spettatori – grandi e piccoli – portano le sedie da casa, si ritrovano in piazza e diventano parte di un rito collettivo, dove la cultura si fa accessibile, conviviale, popolare.
Il capolavoro di Rossini è presentato in una versione snella ma completa, con l’Orchestra dell’Opera di Roma diretta da Carlo Donadio. La regia è firmata da Manu Lalli, che cura anche costumi e luci, in uno stile visivo vivace e immediato, ispirato all’immaginario del circo, della commedia dell’arte e della strada
La compagnia di canto è composta da giovani talenti, molti dei quali fanno parte di “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma. Un investimento concreto sulle nuove generazioni di artisti. L’adattamento musicale è a cura di Tommaso Chieco e Marco Giustini, con le scene di Daniele Leone e i movimenti mimici di Chiara Casalbuoni.