Orestea. Trilogia della Vendetta

Orestea. Trilogia della Vendetta

Enzo Cosimi presenta il suo progetto in 3 coreografie dedicate alla figura dell'eroe

Nell'ambito di Romaeuropa Festival 2022

10.11.2022 ─
13.11.2022
Teatro India
Lungotevere Vittorio Gassman
Municipio I

Informazioni

Enzo Cosimi torna al Romaeuropa Festival per presentare l’intera Orestea – Trilogia della vendetta che lo ha visto impegnato negli ultimi anni in una ricerca sia formale che tematica intorno alla figura dell’eroe.

Glitter in My Tears – Agamennone

Regia, coreografia, scene e costumi: Enzo Cosimi
interpreti e collaborazione alla coreografia e ai testi: Alice Raffaelli, Giulio Santolini, Matteo De Blasio
testi: Enzo Cosimi, Giulia Roncati, Genesis P-Orridge

Glitter in My Tears – Agamennone porta in scena racconti astratti dove l’eroe ormai sfaldato, rotto, si staglia in un paesaggio rarefatto in relazione ad una esperienza percettiva di corpi. Visioni intime ed esistenziali attraversano pratiche del mondo contemporaneo focalizzando le tre figure principi della tragedia: Clitennestra, Agamennone ed Egisto. La scrittura coreografica concretizza una partitura poetica tessendo corpo e parola come un’unica architettura.

Coefore Rock&Roll

Regia, coreografia, scene e costumi: Enzo Cosimi
drammaturgia: Enzo Cosimi, Maria Paola Zedda
con Alice Raffaelli, Francesco Saverio Cavaliere, Luca Della Corte, Roberta Racis
musica dal vivo: Lady Maru

Un concerto performance site specific, una coreografia dilatata e orizzontale, che coinvolge in forme transmediali e transdisciplinari gli elementi visivi e spaziali. In un regno di incubi di infanzia, giocattoli rotti, coperte colorate – un orizzonte visivo ispirato al segno dell’artista Mike Kelley -, si profila la ferocia di un delitto efferato che mette in discussione l’individuo e con esso l’umanita? intera: l’atto di uccidere chi ha donato la vita. Nel lavoro si determina il profilo duale di Oreste imprigionato dal conflitto tra il porre nuovo ordine al mondo e l’essere dannato a vita per l’assassinio della propria madre. Nel gelo di un amore e di una vendetta implacabili, si stagliano le algide e passionali figure di Clitemnestra ed Elettra, accompagnate dagli echi tribali delle erinni, capitanate dall’icona della club culture e della musica techno sperimentale romana e internazionale Lady Maru. L’impalcatura della coreografia unisce testo, visione, azione performativa in una drammaturgia liquida e poetica. Nella forma ibrida del lavoro, il linguaggio performativo apre a uno sconfinamento verso altre discipline, musica e arti visive in particolare, in un’installazione coreografica dalla costruzione drammaturgica orizzontale ed espansa, realizzata dal coreografo con la collaborazione di Maria Paola Zedda e con il tocco visionario delle luci di Gianni Staropoli.

Le lacrime dell’eroe

Regia, coreografia, costumi: Enzo Cosimi
drammaturgia: Enzo Cosimi, Maria Paola Zedda
progetto digitale: Marcello Cualbu
performer: Alice Raffaelli, Filippo Lilli

Concepito con la drammaturgia di Enzo Cosimi e Maria Paola Zedda e la collaborazione di Marcello Cualbu, artista nell’ambito delle nuove tecnologie, Felice Colucci, programmatore, e Filippo Lilli, musicista compositore, Le lacrime dell’eroe si ispira all’ultimo capitolo dell’Orestea, Eumenidi, forse il più complesso atto della tragedia da trasferire sulla scena. Il dramma è già avvenuto e l’azione si sviluppa principalmente attraverso i dialoghi di un processo riportati qui grazie al confronto con un’intelligenza artificiale, progettata appositamente.  Il lavoro si avvale della partecipazione di Alice Raffaelli, da un decennio interprete di punta degli spettacoli di Cosimi, che nel lavoro slitta tra differenti registri, passando dalla freddezza della macchina, alla durezza eburnea di Atena, sino alla spettralità di Clitemnestra. Insieme a lei le figure complici di Oreste, Lorenzo Caldarozzi, qui alla sua prima collaborazione con la Compagnia, e Apollo, impersonificato da Lilli, che sottilmente accompagnano e tramano l’azione. Eumenidi celebra la nascita della democrazia. Lo fa attraverso l’assoluzione di un matricida. L’intelligenza artificiale, istruita attraverso il testo di Eschilo, gli atti di maxi processi, fatti di cronaca, estratti di saggi di filosofia politica, viene interrogata nella creazione del verdetto finale. Il confronto con il tema della colpa legata al matricidio è affrontato attraverso il format dell’installazione coreografica grazie alla costruzione di  un set visivo clinico, specchiato e glaciale che rimanda al panopticon e rifrange la potenza e l’attualità del dramma. Nel lavoro il tema del controllo divino si trasferisce in una riflessione sull’invasione della sorveglianza e del  tracciamento digitale nella vita quotidiana, rivelando la sua allarmante arbitrarietà e la vulnerabilità nell’errore. Il lavoro riflette sul ruolo della democrazia oggi, sulla post-verità, sull’utilizzo e sull’importanza degli algoritmi e dei bot nella creazione dell’immagine nel presente, aprendo la tragedia alla contemporaneità.

Il programma potrebbe subire variazioni

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