O’rraù
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O'rraù

Spettacolo teatrale

Nell'ambito di PRENDI POSTO. Festival di Teatri di Comunità

13.10.2024 ORE 18:00 Ex Campari
Via G. Mazzoni 85
Municipio XIII

Informazioni

Reale o metaforica che sia, la tavola è il luogo attorno al quale avvengono tutte le cose che sembrano solo affari di famiglia, ma in realtà raccontano di una società, dei suoi valori, delle sue mancanze, delle relazioni
tra il mondo dentro casa ed il mondo fuori. La lista della spesa, il cenone della Vigilia di Natale, il ragù, il caffè sul terrazzino, o il pranzo della domenica, sono il fulcro, l’abbrivio da cui partono le azioni e le reazioni dei personaggi, che trascinano lo spettatore in vicende che hanno fatto la storia del teatro.
I personaggi di Eduardo sono spesso poveri, affamati, ma sempre convinti che una società più umana possa esistere, e soprattutto sono personaggi reali o, meglio, verosimili. È questo il fulcro dello spettacolo, che
viaggia tra storie e caratterizzazioni di cinque delle sue opere: Sabato Domenica e Lunedì, Natale in casa Cupiello, Napoli Milionaria, Filumena Marturano, Questi fantasmi, e altre citazioni raccolte tra i suoi scritti.

La ricerca si è sviluppata sui testi dell’autore, “avendo sempre l’orecchio al teatro” come diceva Eduardo. Il lavoro si è spostato quindi anche nella quotidianità, sulla propria pelle, tra le storie di famiglia degli attori,
andando a cercare le assonanze con le opere dell’autore, per trarne ispirazione e riportare quella verità in scena in maniera verosimile e teatrale.

I testi del teatro di Eduardo sono in dialetto napoletano, perché questo li rende reali rispetto al contesto dove sono nati.

Nello spettacolo le parole si attraversano e si adattano alla realtà contemporanea, al gruppo di attori. Ognuno esprime la propria peculiarità, per trattare i temi del teatro di De Filippo valorizzandone
l’universalità, la concretezza, l’attinenza alla realtà della società moderna.

Sulla scena il corpo è agito con consapevolezza, dall’immobilità al movimento. Il corpo racconta, ci narra la sua storia, ha una memoria propria e collettiva. Questa memoria, al centro del lavoro, diventa drammaturgia, e in certe scene partitura fisica dell’opera tratta dagli scritti dell’autore.

Un progetto che parte dai testi di Eduardo De Filippo per metterne in luce l’universalità e la contemporaneità dei contenuti, ma anche la loro quotidianità, come l’azione di sedersi attorno ad un tavolo e mangiare,
parlare, raccontare, immaginare. Tutto questo è teatro, e apparecchia sul palco un “Rraù (Ragù)” di spettacolo.

Spettacolo scritto e diretto da Emilia Martinelli, con la compagnia amatoriale dell’Accademia Stap Brancaccio

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