Musica di Ruggero Leoncavallo
Opera in un prologo e due atti
Libretto di Ruggero Leoncavallo
In occasione del centenario della nascita di Franco Zeffirelli
Prima rappresentazione assoluta Teatro dal Verme, Milano 21 maggio 1892
Prima rappresentazione al Teatro Costanzi, 18 gennaio 1894
DIRETTORE
Daniel Oren
REGIA E SCENE
Franco Zeffirelli
MAESTRO DEL CORO Ciro Visco
COSTUMI Raimonda Gaetani
REGIA RIPRESA DA Stefano Trespidi
LUCI Vinicio Cheli
PERSONAGGI E INTERPRETI
NEDDA, NELLA COMMEDIA COLOMBINA Nino Machaidze / Valeria Sepe (16, 18 )
CANIO, NELLA COMMEDIA PAGLIACCIO Brian Jagde/ Luciano Ganci (14, 16, 17, 19)
TONIO, NELLA COMMEDIA TADDEO Amartuvshin Enkhbat/Roman Burdenko (16, 19)
SILVIO, CONTADINO Vittorio Prato
BEPPE Matteo Falcier
ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
Con la partecipazione della Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera di Roma
Allestimento Teatro dell’Opera di Roma
Con sovratitoli in italiano e inglese
Crediti foto: Khalid Al-Busaidi, Royal Opera Huse, Muscat
Nel centenario della nascita di Franco Zeffirelli, il Teatro dell’Opera di Roma sceglie di ricordare il grande maestro con uno dei suoi spettacoli più amati: Pagliacci di Ruggero Leoncavallo. Le estreme passioni d’amore e d’odio del capolavoro di Leoncavallo sono affidate alla lettura di Daniel Oren, che ritorna a dirigere l’Orchestra del lirico capitolino dopo tredici anni di assenza. Molto amato a Roma, dove ha diretto più di trenta opere a partire dal 1979, Oren era sul podio anche alla prima di questo allestimento. La regia di Franco Zeffirelli, che firmò anche le scene, è ripresa da Stefano Trespidi. I coloratissimi costumi sono di Raimonda Gaetani, mentre le luci sono disegnate da Vinicio Cheli.
Nella sensuale parte di Nedda-Colombina sono impegnate Nino Machaidze e Valeria Sepe (16 e 18 marzo); il marito e capocomico Canio-Pagliaccio è interpretato da Brian Jagde, al doppio debutto a Roma e nel ruolo, e da Luciano Ganci (14, 16, 17 e 19 marzo); il gobbo e vendicativo Tonio-Taddeo è incarnato da Amartuvshin Enkhbat e Roman Burdenko (16 e 19 marzo). Matteo Falcier dà la voce al mite Beppe, Vittorio Prato all’amante Silvio, che come Nedda cadrà ucciso dal pugnale di Canio.
Il dramma d’impronta verista, in un prologo e due atti, che debuttò il 21 maggio 1892 al Dal Verme di Milano, viene ambientato nella periferia di una degradata città meridionale dell’Italia degli anni Sessanta. Sul fondale grigio di un edificio di ringhiera brulicante di un’umanità variopinta – tra bici, auto e motorette del tempo – si svolge la cruenta storia di gelosia che mescola finzione e realtà, con un alternarsi di accenti patetici, grotteschi e sentimentali, nella rappresentazione di una compagnia di attori, giocolieri e saltimbanchi, arrivati a bordo di un camper.
Il programma potrebbe subire variazioni