Gli antichi cartografi si mettevano in viaggio e poi disegnavano le mappe fin dove erano riusciti a vedere, tentando di far coincidere l’occhio con il disegno. Poi quando la realtà esperita veniva meno alzavano le mani e scrivevano sulla mappa Hic sunt leons, Da qui in poi ci sono i leoni, per indicare che di là in poi finivano i territori conosciuti.
L’impatto delle attività umane sull’ambiente e le conseguenze di quello che questo sta comportando in termini di cambiamento climatico, trasformazione del paesaggio e migrazioni, sono oggi il territorio inesplorato sul quale ci muoviamo.
Di fronte a questo, immaginare un futuro, delegando alla narrazione lo spazio immaginifico è sempre più difficile.
Da qui in poi ci sono i leoni è una video installazione documentaria che osserva il cambiamento del paesaggio causato dall’impatto delle attività umane sull’ambiente.Le immagini del presente si sovrappongono agli archivi storici e privati del passato e voci nuove arrivano da un tempo che ancora deve accadere.
La regista Paola Di Mitri, con le immagini di Davide Crudetti, conduce lo spettatore in un viaggio che risale da sud a nord la penisola. Taranto, Carbonia e il Sulcis Iglesiente, La Spezia e Le Cinque Terre, le Alpi Apuane e la Val di Susa sono tutti territori che maggiormente, rispetto ad altri, si trovano ad affrontare piu? da vicino importanti trasformazioni non solo del paesaggio, ma anche di chi li abita.
È possibile immaginare un paesaggio del futuro?
Il programma potrebbe variazioni