Paolo Damiani ha creato una nuova band, comprendente alcuni dei più illustri solisti del panorama internazionale. Le composizioni, firmate da ogni componente del gruppo, rappresentano un solido veliero, o alla peggio un salvagente, l’improvvisazione è il viaggio in mare aperto: si possono decidere rotte e approdi o scegliere la via della fuga nel mondo dell’immaginazione. Fuga dalla normalità e dalla pazzia, verso la creazione e nell’inconscio, corpi che respirano all’unisono nel movimento del suono, nell’ascolto. Ci si apre al gioco e all’imprevisto, a ciò che Daniel Pennac definisce hasard, il caso, il rischio: ovvero -secondo il geniale scrittore francese- il principale protagonista di ogni racconto che si rispetti. Il repertorio prevede nuove composizioni e alcuni brani storici del contrabbassista romano, riletti a distanza di tempo: la ripetizione in musica non è mai duplicazione, rappresenta piuttosto l’emergenza di aspetti ignoti, una sorta di memoria del futuro, nell’esperienza di un tempo condiviso.