Experience lab “Performing Media Storytelling” e Walkabout “Paolo Ramundo, l’Asino che vola e l’Oculus per rigenerare Tordinona”.
Torneremo a Tordinona, quella zona di fronte a Castel Santangelo, prossima al Tevere a cui è ormai sbarrato l’accesso dai muraglioni piemontesi, sorti per arginare le micidiali esondazioni. Per secoli quel luogo è stato ad alta densità artigiana, con eccellenze come quella della nobile tradizione artigiana della Scuola Orafa ed Argentiera romana che trovò nel Seicento del Barocco un suo apice. Progressivamente, con l’accesso negato al fiume e quindi all’attracco portuale di materie prime e di scambi commerciali (il toponimo ha origine in Torre dell’Annona, per lo stoccaggio delle merci) si è andata via via impoverendo, fino a diventare una sorta di “periferia” nel centro storico della città. E’ qui che negli anni Settanta si sollevò una lotta per il diritto alla casa, da cui nacque il collettivo politico asino che vola, animato da Paolo Ramundo, che ha lasciato come traccia quel murale memorabile, straordinaria evocazione di un archetipo dell’utopia, l’asino che vola, appunto. Il focus del walkabout sarà anche il progetto architettonico, di Paolo Ramundo e Nanni Morabito, dell’Oculus, per fare un tunnel sotto il LungoTevere di Tordinona. Vi si prospetta la creazione di una “breccia” nel corpo murario dei muraglioni, per il recupero dello storico affaccio sul fiume. L’idea era nata, come un esercizioll’interno di un corso alla Facoltà di Architettura della Sapienza fu ipotizzato un “oculus”, ovvero una sorta di cannocchiale prospettico orientato verso il Tevere e Castel Sant’Angelo. La direzione del tunnel, inclinata rispetto alla strada di circa 40 gradi, avrebbe ripreso l’orientamento dell’antico molo romano rinvenuto durante i lavori per la costruzione degli argini. Questa progettualità creativa non-convenzionale si rifece addirittura alla Forma Urbis Romae augustea dove sono riportati quel molo romano e la banchina che rivelano l’importanza tra Roma e il suo fiume. Ricorderemo il genio politico e poetico di Paolo Ramundo, assoluto protagonista di quelle stagioni rivoluzionarie.