Pasolini pittore

Pasolini pittore

Un progetto espositivo completamente inedito, ideato per i cento anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini

29.10.2022 ─
04.06.2023
Galleria d'Arte Moderna
Via Francesco Crispi, 24
Municipio I

Informazioni

Il progetto intende riportare l’attenzione su un aspetto artistico rilevante, spesso trascurato dalla critica, nel contesto creativo complessivo dello scrittore e regista, a oltre quaranta anni dall’ultima antologica completa su Pasolini pittore, del 1978, tenutasi a Palazzo Braschi.

Oltre 150 opere, selezionate dal corpus della collezione del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, depositario della maggiore raccolta di opere dello scrittore e regista, ma anche dalla Fondazione Cineteca di Bologna, dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa, per la prima volta in mostra fuori dalla locale Casa Colussi, dall’Archivio Giuseppe Zigaina, oltre che da collezionisti privati.

La mostra parte dagli inizi pittorici di Pasolini che vanno di pari passo con le prime prove poetiche in friulano. Ritratti e raffigurazioni di corpi, maschili e femminili, che ricreano una sorta di mappatura visiva della famiglia e delle amicizie di Pasolini. Presenti anche nature morte e paesaggi rurali friulani dal sapore fortemente intimista che, da altro punto di vista, quello tecnico, documentano l’eccezionale abilità artistica e la sperimentazione del pigmento messa in atto da parte del giovane Pasolini.

Un’importante sezione è dedicata all’autoritratto e al ritratto, generi pittorici molto amati da Pasolini, in modo particolare il secondo con in esposizione quelli che potremmo considerare come i “ritratti dell’anima”. Quelli familiari – il cugino Nico Naldini, la madre Susanna, la cugina Franca – la serie legata ai protagonisti del mondo artistico di Pasolini – Giovanna Bemporad, Federico De Rocco, Giuseppe Zigaina – oltre a quelli del mondo cinematografico romano – Laura Betti, Franco Citti, Ninetto Davoli – con un’attenzione particolare ai ritratti dell’amico poeta Andrea Zanzotto.

Una riflessione a parte riguarda i ritratti di tre protagonisti del mondo culturale e artistico di Pasolini: Ezra Pound, Roberto Longhi e Maria Callas, che danno vita a una “mostra nella mostra”, grazie ad un’attenta ricostruzione delle fasi di realizzazione e delle potenzialità d’investimento creativo e tecnico di Pasolini.

Altro focus interessa la serie di ritratti dello storico e critico d’arte Roberto Longhi, Maestro riconosciuto da Pasolini fin dagli anni degli studi universitari a Bologna. In seguito, lo scrittore manifesta il proprio debito con Longhi dedicandogli Mamma Roma (1962) e, oltre 10 anni dopo, la recensione per «Tempo» (8 gennaio 1974) dell’antologia di saggi longhiani Da Cimabue a Morandi (Milano, Mondadori, 1973).

Focus speciale è dedicato al rapporto artistico e di amicizia fra Pasolini e Fabio Mauri, con una serie di disegni bolognesi degli anni Quaranta-Cinquanta, di cui alcuni per la prima volta in mostra grazie alla collaborazione con lo Studio Fabio Mauri Associazione per l’Arte L’ Esperimento del Mondo, documenti essenziali della determinazione di un’amicizia, che è anche scambio continuo di idee e stili.

Una sezione della mostra è riservata al rapporto fra Pasolini e l’arte italiana del Novecento, attraverso l’esposizione di opere delle collezioni d’arte contemporanea della Sovrintendenza Capitolina (Galleria d’Arte Moderna, Museo Carlo Bilotti Aranciera Villa Borghese, Casa Museo Alberto Moravia, MACRO), con artisti di cui Pasolini ha fortemente apprezzato lo stile – Carlo Carrà, Filippo de Pisis, Giorgio Morandi, Mario Mafai, Scipione e Antonietta Raphäel ecc. – e altri artisti considerati per la loro novità estetica nel panorama italiano della metà del Novecento. Come Federico de Rocco, Franco Gentilini, Virgilio Guzzi, Renato Guttuso, Carlo Levi, Giacomo Manzù, Toti Scialoja, Lorenzo Tornabuoni, Renzo Vespignani, Giuseppe Zigaina, ecc.

Proveniente in esclusiva dalla Collezione di famiglia è esposta per la prima volta anche un’accurata selezione di opere d’arte contemporanea di proprietà di Pier Paolo Pasolini, con l’intento di sottolineare come certe passioni artistiche e stilistiche abbiano attraversato la vita e la pittura di Pasolini, così come i suoi scritti d’arte e le stanze delle sue diverse case romane, con opere di Massimo Campigli, Giorgio De Chirico, Renato Guttuso, Carlo Levi, Henry Matisse, Alberto Savinio, Andy Warhol, ecc.

A chiusura della mostra un minimo omaggio al “volto” di Pasolini, tramite una serie di ritratti storici realizzati, con vari stili e in tempi diversi, da Ennio Calabria, Renato Guttuso, Carlo Levi, Milo Manara, Mario Schifano e altri.

A contrappunto mediale una serie di fotografie di Sandro Becchetti, Mimmo Cattarinich, Vittorugo Contino, Aldo Durazzi, Ezio Vitale, oltre a documentari e film concessi dalla Fondazione Cineteca di Bologna, RAI Teche, RAI Cinema e Palomar, fra i quali: Carpaccio (1947), cortometraggio di Roberto Longhi diretto da Umberto Barbaro; Pier Paolo Pasolini. La Ragione di un sogno (2001), un appassionante e poetico film di Laura Betti e Pasolini, Il Corpo e la Voce (2015) film-documentario di Maria Pia Ammirati, Arnaldo Colasanti e Paolo Marcellini.

A corollario della mostra è organizzato un ciclo di iniziative culturali interdisciplinari, a cura di Silvana Cirillo (“Sapienza”, Università di Roma) e Claudio Crescentini (Sovrintendenza Capitolina) dal titolo Pasoliniana, che consente di ampliare e intensificare la gamma delle possibilità di letture artistiche e sceniche intorno a Pasolini, tramite azioni teatrali, readings, poesia e incontri d’arte.

Dal 3 febbraio 2023 si aggiungono alla mostra trenta opere inedite o poco conosciute provenienti dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (PN), dal Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze e, un piccolo ma preziosissimo nucleo, dalla collezione di famiglia.

Nello specifico, grazie alla collaborazione con il Centro Studi dedicato all’artista di Casarsa e con la Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, per la prima volta al di fuori del contesto friulano, è inserito in mostra un selezionatissimo nucleo di opere di Pasolini degli anni Quaranta-Cinquanta, restaurate di recente ed esposte in maniera permanente a Casa Colussi, oggi sede stessa del Centro Studi.

Una serie che proviene quindi dal luogo di nascita della madre di Pasolini, Susanna Colussi, dall’ambiente rurale dove lo stesso Pasolini ha trascorso la sua gioventù e dove ha mosso i primi passi artistici. Fra queste opere un probabile autoritratto di spalle, mentre dipinge, metafora del medesimo impegno creativo di Pasolini in questi anni e del suo sentirsi “pittore”, e altri ritratti familiari.

Dal Vieusseux entra in mostra un ritratto, pochissimo conosciuto, di Maria Callas come Medea, realizzato mediante un uso sperimentale del colore mescolato da Pasolini con petali di rosa, spumante, sabbia e altro materiale organico. Un mix materico che rimanda alla “realtà” dell’ambiente di vita della Callas ma anche al senso ancestrale della terra e della natura del personaggio da lei interpretato nel film di Pasolini del 1969. Ancora dal Vieusseux arrivano in mostra, fra le altre opere, un ritratto della poetessa e amica di Pasolini, Giovanna Bemporad, realizzato durante il periodo trascorso insieme a Casarsa all’inizio degli anni Quaranta, e ritratti di giovani contadini friulani dello stesso periodo, insieme a due nuovi ritratti di Roberto Longhi del biennio 1974-75, a riprova dell’interesse di Pasolini per il volto umano e, in particolare, per il profilo iconico di quello che lui ha sempre considerato il suo maestro di arte e cultura.

Opere che rivelano anche la continuità della pratica pittorica di Pasolini e la caparbietà tecnica con cui si confronta da protagonista con questa produzione. All’artista, del resto, interessa sempre più la «composizione» – coi suoi contorni – che la materia», in linea quindi con quella fase pittorica dell’arte italiana fra gli anni Sessanta e Settanta.

Altro inedito in mostra un Autoritratto del 1947, proveniente dalla collezione della famiglia di Pasolini, che ha attivamente collaborato alla mostra concedendo anche il prestito di opere di proprietà dell’artista – fra le quali quelle di Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Giorgio Morandi, Man Ray e Andy Warhol – che testimoniano, se ancora ce ne fosse il bisogno, l’attivo interesse di Pasolini per l’arte contemporanea.

Come contrappunto mediale ai dipinti di Pasolini sono esposte una serie di fotografie di Sandro Becchetti, Mimmo Cattarinich, Vittorugo Contino, Aldo Durazzi, Ezio Vitale, oltre a documentari e film concessi dalla Fondazione Cineteca di Bologna, RAI Teche, RAI Cinema e Palomar che, in particolare, ha concesso la trasmissione del film, pochissimo conosciuto, Pier Paolo Pasolini. La Ragione di un sogno (2001), un appassionante e poetico omaggio per la regia di Laura Betti, attrice simbolo di Pasolini oltre che amica e musa ispiratrice. La Betti crea una sorta di risposta filmica a un testo che Pasolini le aveva dedicato nel 1971, Necrologio di una certa Laura Betti, sarcasticamente datato “2001”.

A chiusura della mostra un minimo omaggio al “volto” di Pasolini, tramite una serie di ritratti storici realizzati, con vari stili e in tempi diversi, da Ennio Calabria, Renato Guttuso, Carlo Levi, Milo Manara, Mario Schifano e altri.

A contrappunto mediale una serie di fotografie di Sandro Becchetti, Mimmo Cattarinich, Vittorugo Contino, Aldo Durazzi, Ezio Vitale, oltre a documentari e film concessi dalla Fondazione Cineteca di Bologna, RAI Teche, RAI Cinema e Palomar, fra i quali: Carpaccio (1947), cortometraggio di Roberto Longhi diretto da Umberto Barbaro; Pier Paolo Pasolini. La Ragione di un sogno (2001), un appassionante e poetico film di Laura Betti e Pasolini, Il Corpo e la Voce (2015) film-documentario di Maria Pia Ammirati, Arnaldo Colasanti e Paolo Marcellini.

A corollario della mostra sono organizzati una serie di incontri culturali, readings e proiezioni di compendio alle tematiche affrontate nella mostra dal titolo “Pasoliniana. Intorno a Pasolini pittore”, a cura di Silvana Cirillo e Claudio Crescentini, che si svolgeranno presso la Galleria d’Arte Moderna. In tale contesto il Dipartimento di Lettere e Culture moderne della Facoltà di Lettere e Filosofia, “Sapienza” Università di Roma, ha in corso la realizzazione del “Progetto Pasolini” Convegno Internazionali di Studi, a cura di Silvana Cirillo e Claudio Crescentini, sul rapporto fra scrittura, pittura e cinema.

Un’attenzione particolare è stata dedicata all’accessibilità: per le persone con disabilità visiva è stato progettato, in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, un percorso dedicato, dotato di disegni a rilievo e relative audiodescrizioni. Sono inoltre disponibili visite tattili gratuite, guidate da operatori specializzati.

Curato da Silvana Cirillo, Claudio Crescentini e Federica Pirani per la Galleria d’Arte Moderna di Roma

Comitato scientifico composto da Silvana Cirillo (Docente “Letteratura italiana contemporanea”, Facoltà di Lettere e Filosofia, “Sapienza” Università di Roma); Claudio Crescentini (Storico dell’arte, Sovrintendenza Capitolina); Gianluca Farinelli (Direttore, Fondazione Cineteca di Bologna / Presidente, Fondazione Cinema per Roma); Gloria Manghetti (Direttrice, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze) e Federica Pirani (Storica dell’arte, Sovrintendenza Capitolina)

Promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Sapienza Università di Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Lettere e Culture moderne
Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze
Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (PN)
e Fondazione Cineteca di Bologna
In collaborazione con l’Archivio Giuseppe Zigaina

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L’iniziativa fa parte del programma PPP100-Roma Racconta Pasolini promosso da Roma Capitale Assessorato alla Cultura con il coordinamento del Dipartimento Attività Culturali.


Il programma potrebbe subire variazioni

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