La Tarantella, da cui discendono svariate e variopinte declinazioni, tra cui forse la più conosciuta è la Pizzica pizzica, o semplicemente Pizzica, che trova la sua culla in Salento. Il ritmo concitato, la pelle del tamburello che scandisce la terzina, le voci tese e gli stornelli alla stisa: la Pizzica è decisamente un ballo ludico. La melodia riprende quella della Taranta che veniva anticamente eseguita con lo scopo di “guarire” le donne da una patologia che si credeva causata dal morso di un ragno (taranta o tarantola). Oggi, nonostante il rito con funzione terapeutica si sia perso, ne è rimasta la traccia ludica: ogni anno, specialmente in estate, il Salento si riempie infatti di musica, dando una nuova veste a questa tradizione anche grazie a rassegne come la Notte della Taranta, che richiama migliaia di persone da tutta Italia e turisti stranieri e che unisce il ritmo della Pizzica a quello della musica contemporanea.
Il Saltarello proviene da un’antichissima danza che affonda le radici nella cultura pagana. Il ballo, che sembra mettere in scena un corteggiamento e viene eseguito in coppia guardandosi negli occhi, prende il nome da saltatio, la danza più diffusa nella Roma Antica. Amatrice è Il paese del Lazio dove il ballo si è sviluppato maggiormente, ma si è poi diffuso in tutta la regione e la Penisola.
A cura della Compagnia SciaraBballo e tenuto dalla ballerina Azzurra Usai
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