Da un padre a un figlio, la storia di Giovanni Falcone
liberamente ispirato al romanzo di Luigi Garlando
di Gianni Clementi
regia Stefano Messina
con Stefano Messina e Giacomo Messina
scenovideografia Salvo Manganaro
foto di scena Manuela Giusto
produzione Attori & Tecnici
Un racconto teatrale che ripercorre, attraverso lo sguardo di un bambino e la voce di un padre, la vita e l’eredità morale di Giovanni Falcone. Un’opera di teatro civile che spiega con linguaggio semplice ed efficace cos’è la mafia e come la si può combattere nella vita di tutti i giorni.
Giovanni è un bambino di Palermo. Per il suo decimo compleanno il papà gli regala una giornata molto speciale: una gita attraverso la città, per spiegargli come mai per lui è stato scelto proprio il nome Giovanni.
Tappa dopo tappa, nel racconto prendono vita i momenti chiave della storia di Giovanni Falcone, il suo impegno, le vittorie, le sconfitte, il tragico epilogo.
Giovanni scopre che il papà non parla di cose astratte: la mafia c’è anche a scuola, è nel ragazzino prepotente che tormenta gli altri, è nel silenzio di complicità che ne avvolge le malefatte.
La mafia è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi, anche se ti chiede di fare delle scelte e subirne le conseguenze.
Tratto dallo splendido romanzo di Luigi Garlando e adattato per la scena dalla vivida penna di Gianni Clementi, lo spettacolo ha la capacità di rivolgersi sia ad un pubblico di giovanissimi, sia a quanti hanno ancora vive negli occhi le tragiche immagini della strage di Capaci.
Il programma potrebbe subire variazioni