La bottega storica del Barbiere del Quadraro di Gigi Scarano con intermezzo jazz e reading. La bottega di Gino Scarano, lo storico barbiere della zona, in via dei Quintili 63a, dal 1947. Tra un taglio da aggiustare e una barba da sfoltire, è stata l’istituzione del Quadraro per decenni.Un barbiere con la b maiuscola, “delle celebrità”, perché il mestiere lo ha imparato proprio tra i grandi nomi del cinema neorealista che si muovevano tra gli studi di Cinecittà. Alberto Sordi, Anna Magnani, Monica Vitti, Aldo Fabrizi. Negli anni ’50 e ’60 la bottega Scarano era una passerella da far invidia al festival di Venezia. Per i volti del neorealismo italiano la bottega di Gino era tappa obbligata, tra un ciak e l’altro nel vicino regno delle cineprese. Tra un taglio e l’altro ha registrato una ventina di cd. Una pianola, un microfono, una vecchia cassa per intonare le melodie italiane di Robertino, lo stesso che con il suo bacio piccolissimo conquistò Sanremo. Cover dei grandi della musica nostrana anni ’60, da Califano a Little Tony ai Cugini di Campagna, tutte raccolte in cd incisi da solo, in quei trenta metri quadri.
Con
Curatori membri del Comitato di Quartiere Chiara Vicini, Massimo di Lascio, Carla Bernardin.
Performer: Signora Scarano (figlia del barbiere Gigi Scarano)
Quadraro Jazz Orchestra: è un laboratorio di livello avanzato diretto dal M° Enrico Ghelardi . Composta da musicisti non professionisti ma appassionati di Jazz attualmente conta due sax alti, un tenore, un sax baritono, due trombe e la sezione ritmica: piano, batteria, chitarra, basso. La sala prove e’ al Quadraro e gran parte dei componenti provengono dallo stesso Quartiere. E’ nata nel 2017 con l’obiettivo di riportare la musica jazz in contesti popolari, sottraendola da una visione elitaria e riconsegnandola a tutti, pur mantenendo una grande attenzione all’esecuzione e alla capacità di emozionare che è tipico del jazz.Il repertorio spazia da Count Basie a Woody Herman, da Cole Porter ad Henry Mancini.
Enrico Ghilardi Quarter: artista ispirato dalla musica di Gerry Mulligan e del jazz più intimo, ha attraversato le sinuose atmosfere del cool jazz giungendo, con questo progetto, a mescolare il jazz con le atmosfere della musica indiana. Non tanto con riferimento alle scale ed alle metriche tipiche di quella musica, quanto alla sfera spirituale che le è propria. Una musica molto comunicativa, tra il jazz e la world music, nello stesso tempo immediata ma profonda, capace di evocare mood musicali ora più pacati e meditativi, ora più energici e dinamici, ma sempre intensi. Il repertorio, interamente basato su composizioni originali, è caratterizzato dall’uso del clarinetto basso, del sax soprano e dei flauti, e riserva ampi spazi alla improvvisazione libera.
Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico Artes et Iubilaeum – 2025, finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU per grandi eventi turistici nell’ambito del PNRR sulla misura M1C3 – Investimento 4.3 – Caput Mundi