Dialogano con l’autore Roberto Deidier, poeta e saggista, e Mariella Palese, coordinatrice del circolo di lettura Ipazia della biblioteca Guglielmo Marconi.
La presentazione del libro sarà accompagnata dalle letture ad alta voce del gruppo A Viva Voce.
Poscienza. Poesia e scienza: una relazione necessaria? È la domanda, l’assillo si potrebbe dire, che investe e attraversa questa produzione poetica e che già nel titolo si rivela: Poscienza. Si tratta di un neologismo che cerca di unificare un apparente dualismo, due ambiti, due competenze, due passioni: per la poesia e per la scienza. La lingua della poesia è tipicamente costituita da parole, segni, e di segni è fatta anche la lingua della scienza, che usa essenzialmente il protocollo della lingua matematica. Perché la poesia non dovrebbe potersi propagare a partire da una lingua cesellata su entrambe le suggestioni, quella letteraria e quella scientifica? Tra i temi della poesia troviamo certamente l’amore, da sempre asse portante di moltissimi tra i più noti componimenti in versi, e poi il dolore, la sofferenza, la gioia, la natura; quest’ultima è spesso elemento metaforico del sentire e delle relazioni umane. Ma la scienza, moderna e contemporanea, ci ha consegnato nuovi temi di lavoro poetico. La scienza è vista come chance di novità nella poesia: qui non leggerai poesie ma poscienzìe.
Roberto Maggiani, poeta, editore e uomo di scienza, è laureato in Fisica all’Università di Pisa, vive a Roma, dove insegna.
Roberto Deidier, poeta e saggista, docente di Letterature comparate. Tra le sue pubblicazioni: Solstizio (Mondadori, 2014), Le forme del tempo (Sellerio, 2004), Le parole nascoste (Sellerio, 2008). Per i «Meridiani» Mondadori ha curato Poesie, prose e diari di Sandro Penna (2017) e tradotto le poesie di John Keats (2018).