Progettare la luce significa definire gerarchie visive, disegnare volumi, esaltare la natura dei materiali. Progettare la luce per i Beni Culturali significa altresì, tenere conto degli aspetti conservativi e in alcuni casi definire un valore aggiunto di tipo interpretativo rispetto a come appaiono sotto la luce del giorno.
La definizione delle gerarchie e più in generale la costruzione del racconto si basano su un’analisi approfondita e multidisciplinare dell’oggetto da illuminare e del contesto a cui appartiene.
Il progetto di illuminazione nasce dunque dallo studio delle forme, dei materiali, delle funzioni, attraverso la storia, e le trasformazioni che hanno definito l’identità del Bene illuminato, scegliendo cosa e come illuminare per aiutarne la lettura e l’interpretazione.
Tutto ciò, che confluisce nella fase di analisi, costituisce la base di un progetto consapevole, che si sviluppa poi attraverso la conoscenza dello stato dell’arte delle tecnologie e dei metodi di progetto. Tecnologie e metodi di progetto che sempre di più escono dai confini del lighting design in senso stretto, perlustrando i nuovi spazi aperti dalla cosiddetta convergenza digitale, passando per i sistemi di regolazione e controllo, i sistemi audio-video, la sensoristica per l’interazione con gli utenti, le tecnologie per la realtà aumentata, eventualmente alimentate dagli algoritmi di intelligenza artificiale.
Il percorso parte da alcuni progetti e realizzazioni su scala urbana, per approfondire l’importanza del contesto, che viene gestito a livello di meta-progetto, che ci piace definire “regia della luce”.
Si passa poi all’approfondimento di alcuni progetti, che rappresentano l’applicazione ai massimi livelli delle tecnologie, come la nuova illuminazione della Cappella Sistina, o metodi innovativi di progetto che utilizzano la luce come strumento di lettura e narrazione del Monumento, come nel caso delle linee guida per l’illuminazione del Colosseo.
Il percorso termina con alcuni cenni su realizzazioni recenti, tra cui alcuni tratti delle Mura Aureliane e il corridoio affrescato di Andrea Pozzo presso la Chiesa del Gesù.