PUF!
di Lynn Nottage
traduzione italiana Valentina Rapetti
regia Paola Rota
assistente alla regia Esther Elisha
con Nadia Kibout e Martina Sammarco
Fabulazione, o la rieducazione di Undine
di Lynn Nottage
traduzione italiana Valentina Rapetti
regia Paola Rota
assistente alla regia Esther Elisha
con Alessandra Arcangeli, Yonas Aregay, Nicolò Ayroldi, Alioune Badiane, Greta Bendinelli, Simona Boo, Eny Cassia Corvo, Madeleine Faye, Didi Garbaccio Bogin, Gaja Aurora Ebere Ikeagwuana, Nadia Kibout, Marianne Leoni, Ilaria Marchianò, Martina Sammarco, Chiara Sarcona, Val Wandja, Nour Zarafi
PUF!
PUF! (1993), testo di esordio della drammaturga afroamericana Lynn Nottage, è un breve atto unico che sovverte la narrazione vittimizzante della violenza domestica conferendo potere discorsivo e di azione alle donne. Schivando con piglio eversivo trappole pedagogiche e insidie moraleggianti, Nottage entra nella cucina di una coppia e la trasforma nella scena di un crimine surreale, sgombrando lo spazio testuale e scenico dalla presenza e dallo sguardo maschile. Esposto con magistrale ironia, il corpo del reato svela un intento mortalmente serio: abitare lo spazio pubblico del teatro per gettare una luce femminile su un fenomeno perlopiù invisibile al di fuori della sfera privata. Ispirato ai ritratti scattati nelle case rifugio dalla fotografa statunitense Donna Ferrato, PUF! è un gioiello di teatro naturalista impreziosito da un elemento magico, nel segno dell’eclettismo estetico tipico della drammaturgia statunitense. Tradotto e rappresentato in molte lingue e luoghi del mondo, il testo approda sulle scene italiane nella traduzione di Valentina Rapetti.
Fabulazione, o la rieducazione di Undine
Fabulazione, o la rieducazione di Undine (2004) è una satira sociale che demistifica, con sofisticata irriverenza, la retorica del sogno americano. Scritto e ambientato a New York all’indomani degli attentati dell’11 settembre e del crollo delle Torri gemelle, il testo drammatizza la picchiata sociale di Undine, una brillante imprenditrice afroamericana dal passato oscuro. Lynn Nottage traccia un itinerario drammaturgico rocambolesco in cui a ogni bivio la protagonista si allontana dal mito del successo per riavvicinarsi alle proprie umili e problematiche radici. Percorso da trentanove personaggi, il testo è pensato per una compagine di nove interpreti che abitano ruoli diversi, una distribuzione caleidoscopica che restituisce sul piano formale i temi portanti del testo: la fuga dal passato, la ricerca dell’identità, la performatività di razza, genere e classe. Dopo otto produzioni di successo nel circuito teatrale statunitense, il testo approda in Italia nella traduzione di Valentina Rapetti.
Lynn Nottage
Nata a Brooklyn, New York, nel 1964, Lynn Nottage è la drammaturga afroamericana più rappresentata e acclamata degli ultimi tre decenni. Unica donna ad aver vinto due volte il Premio Pulitzer per la drammaturgia, nel 2009 con Ruined e nel 2017 con Sweat, è autrice di dodici testi teatrali, tre musical, un libretto d’opera e sceneggiature per il cinema e la televisione. Ciascuno dei suoi testi apre uno scorcio su un preciso paesaggio geografico, storico e umano e su un universo di relazioni e conflitti animato da personaggi in divenire, dalla moralità e dai vissuti ambivalenti, spesso esclusi dalle narrazioni dominanti. Attivista e viaggiatrice instancabile, si definisce “una drammaturga contemporanea in un mondo postmoderno”.
Restituzioni sceniche nell’ambito del progetto African American Drama on the Italian Stage
produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale
in collaborazione con Università degli Studi della Tuscia
con il sostegno dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia
Il programma potrebbe subire variazioni