La vita di Quentin Crisp, icona gay nel mondo anglosassone, comincia con una difficile giovinezza in cui per vivere si deve prostituire e posare nudo nelle scuole d’arte. Deriso continuamente per il suo essere effeminato, Crisp viene ripetutamente molestato dalla polizia, insultato e picchiato. Proprio per difendersi si costruisce nel corso degli anni una corazza fatta di intelligenza e di irresistibile distacco ironico. Come lui stesso ammette, non ha nessun talento se non quello di essere se stesso, ma la sua personalità e il suo acume sono piùche sufficienti a renderlo ben presto noto anche al di fuori della cerchia ristretta dei locali gay. Alla repressione e alle aggressioni reagisce con le sue mises fiammeggianti, i suoi trucchi e le sue clamorose pettinature.
La speranza è nuda
di Mark Farrelly
a cura di Ferdinando Bruni
con Luca Toracca
produzione Teatro dell’Elfo