
RAVEL BOLERO E ALTRE STORIE, PRIMA E DOPO
Concerto di Angelo Mordente, Paolo Capanna, Jacopo Petrucci, Alfonso Bentivoglio e Gabriele Boccio
Nell'ambito di Casa del Jazz | Stagione 2025-2026
Home Casa del Jazz | Stagione 2025-2026 RAVEL BOLERO E ALTRE STORIE, PRIMA E DOPO

Concerto di Angelo Mordente, Paolo Capanna, Jacopo Petrucci, Alfonso Bentivoglio e Gabriele Boccio
Nell'ambito di Casa del Jazz | Stagione 2025-2026
I Concerti nel Parco presenta:
RAVEL BOLERO
e altre storie, prima e dopo
Angelo Mordente flauto
Paolo Capanna viola
Jacopo Petrucci pianoforte
Alfonso Bentivoglio percussioni, rullante
Gabriele Boccio elettronica
Il programma si apre con due opere che traggono ispirazione dal potere evocativo della parola, trasformandola in esperienze sonore e visive.
In “Thema – Omaggio a Joyce”, Luciano Berio esplora i confini tra linguaggio e musica, partendo dalla lettura del Capitolo XI (“Sirene”) dell’Ulisse di James Joyce Attraverso, l’elaborazione elettronica della voce parlata Berio scompone e ricompone i suoni del testo, trasformando la parola in puro materiale acustico.
In “Ma mère l’oye”, Maurice Ravel compie invece un’operazione opposta ma complementare: la parola si fa immagine. Ispirandosi a celebri fiabe dell’infanzia — dalla Bella Addormentata a Pollicino, fino alla Bella e la Bestia — Ravel costruisce un “libro illustrato” in musica, capace di evocare visioni delicate e incantate, e di trasportare l’ascoltatore in un mondo sospeso tra meraviglia e nostalgia.
Il legame tra Gershwin e Ravel nasce nel 1928, quando, durante il suo soggiorno a Parigi, George Gershwin chiese a Ravel di prenderlo come allievo. Ravel rifiutò, temendo che un’educazione accademica troppo rigorosa potesse snaturare l’originalità jazzistica del compositore americano. Questo aneddoto testimonia la reciproca stima fra i due artisti, e l’inizio dello scambio artistico che avranno in seguito.
Nei “Tre Preludi” Gershwin fonde elementi del blues, del ragtime e della tradizione classica, creando miniature ricche di ritmo, colore e vitalità. Proprio questi ostinati ritmici e il carattere pulsante della sua musica sembrano trovare un eco sorprendente nel celebre “Bolero” di Ravel. In quest’ultima opera, costruita su una singola linea melodica ripetuta ossessivamente, l’idea di ritmo diventa protagonista assoluta, in un crescendo orchestrale che, partendo dalla precisione quasi meccanica, sfocia in un’esplosione di energia collettiva.
Un evento de I Concerti nel Parco
Il programma potrebbe subire variazioni
Fondazione Musica per Roma
Fondazione Musica per Roma

Concerti, incontri e tutta la programmazione dedicata alla musica jazz
