Riccardo, quasi un giullare di sé stesso. In continuo gioco con la deformità che ne irrigidisce gli atti, fa suoi gli schemi rappresentativi che ne esaltano la propensione alla violenza e al delitto. Dichiara di volersi vendicare, coi suoi atti efferati, di quella natura che l’ha reso «privo di ogni bella proporzione», e fin dalle prime battute rende manifesti, con sconcertante sincerità, i propositi peggiori.
È evidente che la concezione di «potere soggiogato all’azione sanguinosa» trova in Riccardo un radicamento che esclude l’etica, e spiega il suo ripiegamento all’orrore del gesto: irrilevante è il valore della vita, schiacciata in un gioco al massacro che esclude ogni riflessione sull’atto in sé.
da William Shakespeare
drammaturgia e regia Laura Angiulli
con Giovanni Battaglia, Alessandra D’Elia, Luciano Dell’Aglio
Il programma potrebbe subire variazioni