drammaturgia Federico Malvaldi
regia Carlo Scorrano
con Francesco Pelosini, Fabio Buonocore, Veronica Rivolta, Jacopo Riccardi
musiche Marco Zaninello
luci Attila Horvath
costumi Carolina Paterni
scenografie David Delia
Binario Vivo
La storia è cupa, è ambientata in un futuro, irreale ma non troppo, lontano, ma non tanto, possibile? Forse. Un potere centralizzato e lontano dai cittadini si impone con forza e in-giustizia. Le persone si lamentano e si piegano passivamente, la partecipazione alla vita politica è assente. Marian è morta, Robin è abbandonato nel suo dolore, Fra Tuck è uno spacciatore, l’unico che cerca di resistere è Little John. Ad un certo punto qualcosa cambierà… Perché ribellarsi alle ingiustizie è giusto e perché se vogliamo dei cambiamenti non possiamo nasconderci nel nostro giardino. Lo spettacolo alterna una narrazione di un coro che racconta e porta avanti l’azione, ad alcune scene di cambiamento, conflitto e decisioni prese che avvengono all’interno di un monolocale in un quartiere marginale di una grande città.
Il programma potrebbe subire variazioni