Il periodo del lockdown ha stravolto il volto delle città generando spazi vuoti, silenzi profondi e un senso di mancanza che diviene al tempo stesso partecipazione consapevole a una rinuncia collettiva.
Queste fotografie sono un atto d’amore e di riconoscenza verso gli operatori sanitari, le forze dell’ordine e i cittadini. Ognuno ha reso possibile un’azione collettiva inimmaginabile prima della pandemia. Immagini che divengono un documento storico degli effetti urbani di questa battaglia.
La mostra, allestita nello straordinario e unico contesto architettonico borrominiano di Casa delle Letterature, intende restituire uno sguardo su Roma nel periodo più difficile che la città abbia vissuto nella storia recente raccontandone la bellezza, l’unicità e la fragilità attraverso gli occhi di un artista dell’immagine.
Alessandro Di Meo, classe 1978, nato a Roma e diplomato in fotografia di scena e fotoreporter al “Cine Tv Roberto Rossellini”. Fotogiornalista dell’Agenzia ANSA da quasi un ventennio, nel 2013 vince il Premio Ischia per il reportage.