Lo studio parte dal trasalire di una voce nel brusio di una sala e coincide con un’apertura dello spazio scenico che accoglie il pubblico sul palco come testimone di un accadimento sospeso tra il racconto e l’incarnazione drammatica. Gradualmente, passo dopo passo, attraverso un’intensificazione del dialogo attoriale, con Gaetano Ventriglia che si ritrova nei panni di Ivan Karamazov e Silvia Garbuggino in quelli del fratello Alesa intenti a discutere in una taverna, il loro confronto slitta in modo inaspettato nel vortice di quella Leggenda che è rimasta conficcata nel tempo come una scheggia profetica che nessuna interpretazione è mai riuscita del tutto a esaurire. Il titolo è un verso da Poesia ininterrotta di Paul Eluard. In un nostro spettacolo del 2017 era Don Chisciotte a pronunciare queste parole in un discorso che da allora non si è mai fermato.
Con Silvia Garbuggino e Gaetano Ventriglia Drammaturgia e regia di Attilio Scarpellini Produzione compagnia Garbuggino Ventriglia Produzione esecutiva Pilar Ternera Luce Gianni Staropoli