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SID - Fin qui tutto bene di Alberto Malanchino
Con un toccante monologo Sid racconta una degenerazione personale
Con un toccante monologo Sid racconta una degenerazione personale
Sid è il futuro incarnato. Bello, bellissimo, intelligente, Europeo di nascita, di origine algerina, non appartiene né all’Occidente, né alla cultura Africana. È il futuro. Un futuro senza identità. Un presente senza futuro. Sid cerca l’identità, il suo palcoscenico è il mondo, la sua croisette i Social, la vita il suo film. Il suo pubblico il mondo. Gli outfit bianchi, come il lutto per la sua vita, scintillante perché griffata.
Sid impacchetta le vite di scarto, incartandole in buste firmate. Il serial killer del futuro. La Star.
Ha ucciso. Probabilmente per noia. Sicuramente per uno scopo più alto. Uccide soffocando le sue vittime nei sacchetti di plastica alla moda. La sua storia, è un film “senza montaggio”, un torrenziale monologo che è un concerto Hip Hop suonato dal vivo: scorrono schegge di vita, di bullismo, di consumo, di ragazzi annoiati, dei “fuck you”, di canne, droga, desolazione, di vagabondaggi nei “templi del consumo”.
Segue Talk – Livio Beshir in conversazione con Alberto Malanchino
Il programma potrebbe subire variazioni
Presso il Teatro 1
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