Si tratta del giorno più corto dell’anno e per convenzione, il momento al quale corrisponde, a causa della posizione che il Sole ha rispetto all’equatore, la notte più lunga e il giorno più breve. Un evento astronomico ricco di significati simbolici – a volte anche controversi – che veniva festeggiato in antichità dalle popolazioni pagane prima dell’avvento del Cristianesimo: I Romani, festeggiavano Sol Invictus, gli Egizi la nascita di Horus, i Greci veneravano Helios. Dopo la prevalenza delle ore di buio invernali, il Sole sembrava rinascere e diventava appunto invincibile (dal latino Sol Invictus). Un momento dell’anno che, ancestralmente, segna il passaggio dalle tenebre alla luce.
Il programma, a cura di Gioia Dal Molin, si sviluppa attraverso performance, movimenti, suoni e luci. Nel corso della serata si alterneranno interventi performativi: REST di Michele Rizzo, I Try My Tongue (sequences) di PRICE e notes on licking, Rome di Carol Teixeira & Sandar Tun Tun e sonori: il live set di Bit-Tuner e la listening session di Mary Gehnyei.
Il programma potrebbe subire variazioni