A partire dalle pagine del diario di viaggio attraverso il Deserto di Sonora, uno dei più vasti deserti americani, al confine tra l’Arizona e il Messico, spazio assoluto, vuoto di cultura e di senso, Sonora Desert si configura come un esercizio sulla distanza e sul desiderio. Uno spettacolo che sperimenta una forma ibrida tra istallazione, concerto e performance sonora, in cui non c’è niente da vedere, perché ogni cosa accade nella mente di chi guarda.
Attraverso la ricerca sulla natura del tempo e le indagini compiute in America negli anni ’60 tra vibrazioni e stati di coscienza, Muta Imago crea un ambiente di vibrazioni sonore, luminose e cromatiche, in dialogo con le musiche appositamente composte da Alvin Curran, dove entrare in relazione profonda con la realtà di un mondo in cui il tempo e l’io si fondono. La scena scompare, assieme a ogni presenza umana e a ogni possibilità di racconto univoco, e appare un luogo immaginario da fruire tra sonno e veglia, dove sperimentare una dimensione liminale del sé, attraversando spazi e tempi della propria memoria inconscia e archetipica.
Sonora Desert
di Muta Imago
regia, luci, scene Claudia Sorace
testi, ricerche e drammaturgia sonora Riccardo Fazi
musiche originali Alvin Curran
Durante lo spettacolo è previsto l’uso di luci stroboscopiche