di Chiara Davolio, Francesco Maruccia, Tommaso Russi, Martina Tinnirello
con Irene Ciani, Renato Civello, Eugenia Faustini, Annalisa Limardi, Lorenzo Tomazzoni
con la collaborazione di Giulia Agosta, Francesco Cecchi Aglietti
Negli anni ‘90 Mario Martone raccontava con Teatro di guerra un conflitto che esplodeva in Europa dopo 50 anni di relativa pace e guerra fredda. Il suo film era, però, anche un modo per riflettere sui molteplici e personali conflitti di chi si confronta con la vita in una grande città, con aspirazioni artistiche, con il sistema di potere che regola la cultura in Italia.
Ora a trent’anni di distanza la guerra è di nuovo vicino a noi, in Europa e nel Mediterraneo. Terremoto parte da queste premesse, dallo studio del film di Martone, dai testi che lo hanno ispirato, dalla realtà che ci circonda. E la violenza, alla base di ogni conflitto, si fa utopistica metafora e cruda realtà. In Terremoto c’è una guerra sotterranea in corso, ma non è un conflitto tra stati, è più una rivoluzione, una resistenza, un desiderio di opporsi alle ingiustizie e immaginare così un mondo migliore. Mentre i conflitti personali che attraversano i personaggi sono la declinazione di una stessa, più intima, violenza.
Testo sviluppato nell’ambito di “Teatri di Guerra” workshop di PAV/Fabulamundi Playwriting Europe New Voices
in collaborazione con Teatro di Roma – Teatro Nazionale
Il programma potrebbe subire variazioni