The Bidet and the Jar
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The Bidet and the Jar

Mostra con opere scultoree del duo franco-britannico composto da Daniel Dewar e Grégory Gicquel

Nell'ambito di MUSEO PER L'IMMAGINAZIONE PREVENTIVA - MACRO

09.06.2023 ─
14.01.2024
MACRO
Via Nizza, 138

Informazioni

Il duo di artisti franco-britannico composto da Daniel Dewar e Grégory Gicquel esplora le potenzialità delle forme della pratica scultorea e il loro rapporto con il lavoro manuale, attraverso l’utilizzo di tecniche di produzione artigianali e materiali tradizionali. Il loro lavoro – che si colloca tra la rappresentazione e la funzione, il ready-made e l’artigianato – si confronta con l’immaginario popolare producendo uno spostamento simbolico e della funzione degli oggetti quotidiani.

The Bidet and the Jar è la risposta degli artisti alla natura sperimentale della sezione Palestra del MACRO: la mostra è l’occasione per proseguire le loro incursioni nella creazione di opere d’arte in ceramica, mantenendo al tempo stesso un livello di incertezza rispetto al risultato atteso. Le sculture in grès esposte sono prodotte dagli stessi artisti con un forno a legna tradizionale, delle dimensioni necessarie per una produzione su larga scala, fabbricato nel loro studio. L’ampiezza del forno, la dedizione nel modellare a mano l’argilla e la tecnica di cottura a legna ad alta temperatura offrono a Daniel Dewar e Grégory Gicquel l’opportunità di sviluppare una pratica ceramica basata sulla ripetizione e aperta agli incidenti e al caso. In contrasto con questo approccio empirico e artigianale, il duo ha scelto di appropriarsi e riprodurre un repertorio di ceramiche industriali, prodotte abitualmente in serie all’interno di un ambiente industriale.

Le sculture raffigurano bidet, brocche, vasi, lavabi e piatti e sono disposte per tipologia e forma in un display composto da quattro tavoli identici. Alcune sono adornate semplicemente da smaltature ed effetti dovuti alla cottura, mentre altre sono decorate con rospi, rubinetti, conchiglie e frammenti di corpi umani. Pur essendo creato in serie, ogni pezzo appare come un originale, giocando così con la nozione di unicità dell’opera d’arte e mettendo in discussione la logica della produzione industriale.

Una serie di tovaglie verde pallido, disposte sui lunghi tavoli che ospitano le sculture, evocano una sala da pranzo, un’esposizione di articoli sanitari o un ambiente clinico: luoghi diversi in cui avviene lo scambio di liquidi dall’interno e dall’esterno di corpi e oggetti. Le opere, tutte rivestite da uno smalto verde-marrone, appaiono quindi come recipienti bagnati o come spazi negativi che possono essere attraversati, svuotati e riempiti dal rivolo di un ruscello fangoso così come dal flusso limpido di un rubinetto del bagno.

Immagine di copertina: veduta del forno a legna nello studio degli artisti

La mostra è realizzata con il sostegno di Trampoline, Association in support of the French art scene, Parigi e Institut Français, Parigi.

Il programma potrebbe subire variazioni

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