Sandro, pianista jazz, da dieci anni vive nel ricordo di Maria macerandosi all’idea che la sua vita possa essere stata attraversata da altri amori e con la convinzione che tutto può tornare com’era. Un giorno si apposta sul pianerottolo dell’appartamento di lei nascosto nel vano dietro l’ascensore, aspettando che rincasi. Al suo arrivo, sorpresa, indignazione, paura si contrappongono ai disperati tentativi di Sandro di toccarle ancora il cuore con il suo amore urlato, esibito, scritto sui muri. La donna è distante, astiosa, impermeabile a ogni allusione e profferta. Ma, forse, è fragile, un po’ masochista e succube, così, nel finale, sembra disposta a spezzare la barriera dell’incomunicabilità e offrire una possibilità per placare la disperazione dell’uomo, in un movimento circolare di contrapposizione vittima/carnefice. Nell’ascensore si consumerà l’ultimo atto dell’ossessione di Sandro, incapace di affacciarsi sulla felicità.
di Giuseppe Manfridi
con Giulia Bornacin e Stefano Scaramuzzino
regia Luca Gaeta
Il programma potrebbe subire variazioni